Monopoli, il San Giacomo ai limiti del collasso

L’Ospedale di Monopoli sembra dimenticato a se stesso. Del locale nosocomio, infatti, ci si ricorda soltanto in occasione di episodi di malasanità, dimenticandosi della routine quotidiana nella quale il personale medico e paramedico è costretto a operare. E’ un dato oggettivo, infatti, che dopo i licenziamenti di qualche mese fa, il San Giacomo di Monopoli è notevolmente sotto organico, mancano gli infermieri, i turni straordinari stanno diventando la normalità, ma carenze sono segnalate in tutti i settori (ad esempio gli anestesisti) con ovvi e inevitabili ritardi che ricadono sull’ignaro cittadino che deve fare i conti, subendo, con una situazione al limite del paradosso.  Lo stato dell’Ospedale di Monopoli, il cui funzionamento ormai è legato esclusivamente alla buona volontà del personale, che opera al limite dell’esaurimento, con un pubblico sempre più vasto, territorialmente parlando, considerata la chiusura di molte strutture sanitarie limitrofe, non è l’unico campanello d’allarme sullo stato della sanità pugliese. Lo stesso Michele Emiliano, d’altronde, forse dimenticando di essere il presidente della Regione Puglia ha denunciato di recente i disservizi al CUP (Centro Unico Prenotazioni) dell’ospedale San Paolo di Bari, quasi candendo dalle nuvole. La situazione, segnalata dai sindacati, sembra non destare minimamente l’attenzione sia della politica regionale, sia di quella locale, forse ancora abbagliata dai riflettori del “nuovo mega ospedale”. E intanto la sanità pubblica langue e coloro che non possono permettersi di rivolgersi a quella privata aspettano. E’  questo quello che ci aspetta anche nei prossimi cinque anni?

Cosimo Lamanna

 

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