Lampioni d’oro, conflitto di interessi da 18milioni di euro

Lampioni d’oro a Conversano. In piena emergenza coronavirus, nel palazzo comunale si sta consumando una storia che potrebbe costare ai cittadini 18 milioni di euro, per i prossimi 20 anni. Riguarda un mega appalto sulla pubblica illuminazione ed il conflitto di interessi dell’assessore ai lavori pubblici: Gianvito Vitto di “Conversano Futura”. Questa storia ha inizio 4 anni fa quando arriva sulle scrivanie del sindaco Giuseppe Lovascio la proposta di un’impresa di Conversano: propone la gestione della rete della pubblica illuminazione con progetto di finanza. Questa è una modalità che il legislatore ha introdotto per abbattere i costi di gestione dei servizi pubblici. Attualmente il servizio – come certificato dagli uffici comunali – costa ai cittadini sui 700mila euro all’anno. Il progetto dell’impresa dovrebbe prevedere una riduzione, invece no. Già questo fa torcere il naso alla Giunta Lovascio che non dà seguito alla proposta. La vicenda che sembra essere caduta nel dimenticatoio, torna all’ordine del giorno a fine 2019 quando il sindaco Loiacono e la sua maggioranza la ripresentano in commissione e in consiglio comunale per la “dichiarazione della pubblica utilità” del progetto presentato da un soggetto promotore. La reazione dell’opposizione è ferma: la tempistica è sospetta, coincide con l’ingresso in maggioranza di “Conversano Futura” e in giunta del parente dell’imprenditore che ha presentato il progetto. Il giorno della discussione, Vitto annuncia la sua posizione di conflitto e si allontana. L’opposizione dimostra che quella proposta danneggia i cittadini (“18 milioni per 6 pali e lampadine a led”, afferma Colapinto di “Valore Futuro”) e non rispetta i criteri di economicità propri del project financing (Pasquale Gentile di “Cittadini protagonisti”). Addirittura emerge che a Monopoli, su un territorio molto più vasto, i costi sarebbero inferiori. La maggioranza di Loiacono fa orecchio da mercante, difende la proposta nonostante la dichiarazione del conflitto d’interessi, e vota il provvedimento. Del project si torna a parlare il 14 aprile. E nel consiglio comunale sul bilancio, senza alcun timore, Vitto cita l’inserimento del progetto del suo parente nel piano triennale delle opere pubbliche. Questa volta, però, i voti sono solo 7 più quello del sindaco Loiacono. A non votare il bilancio sono in 9.

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