Monopoli, “diaspora leghisti” parla la Pennetti

La situazione della Lega monopolitana potrebbe essere sintetizzata con il titolo del film, C’eravamo tanto amati , del 1974, diretto da Ettore Scola e interpretato da Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli, Stefano Satta. Invece questa volta non si tratta di un film, bensì di una realtà politica monopolitana, il gruppo Lega, i cui protagonisti sono Angela Pennetti, Piero Barletta, Franco Leggiero, Antonio Rotondo, Giuseppe Campanelli e Vincenzo Laneve. Quando al nucleo fondatore della lega monopolitana, Pennetti e Barletta, cominciarono ad unirsi gli altri quattro politici di maggioranza, sembrò davvero che stessa nascendo un forte gruppo consiliare capace di dettare le regole all’interno della Giunta del sindaco Angelo Annese e forse questo era l’intento di alcuni di coloro che fecero ingresso nel partito di Salvini, ma le cose sono andate diversamente e in quest’ultimo periodo la lega monopolitana ha finito per perdere tutti e quattro i suoi “neo acquisiti”: gli ultimi fuoriusciti in ordine di tempo sono stati Laneve e Campanelli che, peraltro, avevamo intervistato in qualità di esponente della Lega proprio qualche tempo fa in merito alle regionali. Sulla situazione abbiamo intervistato sabato l’assessore Angela Pennetti, che non nasconde il suo rammarico per quanto accaduto, ma nel contempo tende ad abbassare i toni di una polemica a mezzo stampa forse divenuta troppo accesa tra Leggiero e Barletta. I mal di pancia, a quanto pare, esistevano da tempo e Monopoli era già stata richiamata da Bari poiché non sempre allineata alla linea ufficiale, poi anche all’interno della maggioranza si era evidenziato uno strano accanimento nei confronti di alcuni assessori, “accanimento – dice la Pennetti – che il sindaco Annese è stato molto bravo a gestire”. Riguardo a Leggiero e Rotondo “credo che la situazione sia stata ben chiara dall’inizio – dice l’assessore – non sono mai stati militanti e non hanno condiviso dall’inizio gli sforzi fatti per far crescere il partito, un partito molto rigido e sebbene Sasso e Altieri ci ascoltino sempre, ci sono delle regole da seguire, regole ben chiare dall’inizio”. Quindi un excursus sui difficili rapporti tra Barletta e Leggiero, con quest’ultimo molto critico nei confronti del primo che, però, viene nominato da Bari come segretario del partito, cosa che probabilmente ha infastidito Campanelli. Ma la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe la mancata condivisione della candidatura di Altieri alle Regionali con una lettera firmata da disidenti che lo stesso Salvini, stando a quanto ci riferisce la Pennetti, avrebbe deciso di far fuori formalmente dal partito. Quindi le dimissioni di Leggiero e Rotondo (Laneve al momento dell’intervista era ancora dentro e Campanelli non si era fatto sentire). “Ma le polemiche non servono – aggiunge la Pennetti” che difende il suo operato come assessore, peraltro rallentato dall’emergenza covid così come difende anche l’organizzazione del Natale monopolitano, criticato, invece, proprio da alcuni dei fuoriusciti. Insomma, si chiude una pagina e se ne riapre un’altra, con la formazione di un gruppo misto che attendiamo di vedere all’opera.

Cosimo Lamanna

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