Ferragosto nel barese: il rito della salsa

Dalle pagine di Repubblica Bari, Gabriella Genisi ha annunciato che il suo Ferragosto a Mola sarà all’insegna della salsa di pomodoro. La scrittrice ricorda così una tradizione, anzi un rito che in Puglia resiste ancora, anzi, è uno dei simboli della civiltà contadina di questi luoghi. Una tradizione che resiste e lo dimostra l’impegno di decine di famiglie che in questi torridi giorni, rigorosamente nelle ore notturne, si riuniscono attorno alla bollitura delle bottiglie piene di oro rosso. Un’occasione per riunire parenti e amici, nonni e nipoti che, per l’estate, tornano dal nord universitario e si preparano a raccogliere i pomodori attorno alla ricorrenza di Sant’Anna il 26 di Luglio (almeno così ci racconta la storia contadina) e preparare la salsa fino a metà agosto, nel periodo migliore di crescita del pomodoro nel barese. A dirigere i lavori, solitamente, sono le donne di casa, la nonna e la mamma, pronte ad impartire gli ordini: lavare i tini, i pentoloni, preparare tavoli, tovaglie, strofinacci, mestoli, bacinelle, macchinetta e a lavare centinaia di vasi di vetro da un chilo. La sveglia suona presto in quei giorni. I ragazzi lavano i pomodori. La mamma li mette a bollire e, una volta raffreddati, la nonna li passa alla macchinetta, li travasa, li chiude e sistemarli nel pentolone per l’ultima bollitura notturna a fuoco lento. Tutto perfettamente organizzato. Oltre alla salsa, molte famiglie producono anche la “conserva” di pomodori pelati, dando vita ad una autentica e unica festa di odori e sapori mediterranei.

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