Su Youtube il docu-corto di Luca Cardetta: “Protagonisti”

In un tempo suggestivo, Luca Cardetta, giovane attore, autore e regista gioiese, porta in scena testimonianze dirette o storiche dell’odio contro le persone omosessuali o con disabilità.

 “L’idea di “Protagonisti” nasce da una conversazione con Grazia Procino, docente al liceo classico “P.V.Marone” di Gioia del Colle e poetessa, dopo aver letto commenti vergognosi che appoggiavano l’affossamento del DDL Zan, addirittura dicendo che quest’ultimo era stato voluto da Dio.  Non si può star zitti di fronte a questo passo che nuovamente non andava a tutelare le vittime di crimini d’odio. Questa forte esigenza mi ha portato a ideare un coro di voci del passato e del presente, testimoni veri del disegno di legge proposto”, spiega Cardetta.

Un corto dal forte respiro attuale in cui le performance  degli interpreti sono perfettamente coerenti con il tema affrontato e riescono a comunicare con gli occhi e con la gestualità i sentimenti che in molti hanno provato dopo la bocciatura della proposta di Legge del deputato Zan.

“I protagonisti di questo video sono tutte persone che hanno accettato molto volentieri la mia idea di partenza. Marta D’Onghia, con le sue eccellenti doti canore apre il docufilm con una poesia scritta da Grazia Procino. Parole emblematiche della lirica recitano: “intoniamo strofe/di canti appresi da nonni pazienti/che ci insegnarono ad amare/senza schemi e steccati”. Toni Bia, Tommaso Ferrandina, Guendalina Losito, Mirea Milano e Daniele Pace hanno dato voce a vittime di omofobia nel corso della storia, tra le quali Pierre Seel e Heinz Heger, alcuni dei nomi della persecuzione dei “triangoli rosa” nei lager nazisti. Tra i “protagonisti” ci sono Gioacchino Diviccaro e Andrea De Chiara che con le loro storie hanno voluto metterci la faccia con molto coraggio. Il primo parla del suo rapporto con la famiglia subito dopo il coming out e il secondo racconta episodi di bullismo per la sua disabilità da parte di compagni e docenti a scuola”.

Un progetto interessate che parla di un argomento attualissimo con le voci, gli sguardi, le espressioni di giovani ragazzi che nella dimensione umana evocano un grido di giustizia.

“Il corto si prefigge due obiettivi. Il primo, portato a compimento, era quello di dar voce a chi avrebbe avuto maggiori tutele grazie alla legge Zan. I veri protagonisti, mai considerati e anzi umiliati con la reazione vergognosa dei nostri rappresentanti. Il secondo è quello di poter far si che questo piccolo coro contro chi limita maggiori diritti che vadano a tutelare vittime di odio, non finisca nel dimenticatoio. Al contrario, la nostra speranza è che cresca sempre più e porti un giorno alla profonda riflessione quelli che hanno applaudito dentro e fuori dal senato, osannando cosi l’odio e non il bene, la diversità vista come “anormalità” e non come confronto. Quest’ultimo obiettivo è ancora una luce che spero un giorno illumini le menti di tutti”, conclude Cardetta.

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