Polignano, Cimitero, Vitto replica a Pellegrini

Riceviamo e pubblichiamo nota del sindaco di Polignano a Mare Domenico Vitto in risposta ad alcune recenti affermazioni del consigliere di opposizione Pellegrini.

Leggendo e ascoltando le ultime esternazioni del consigliere Pellegrini e compagni, ho pensato che almeno nel tempo del Natale, non solo bisognerebbe cercare di essere buoni, ma anche onesti, in concreto ed intellettualmente, come si usa dire.

Entro nel merito, perché avranno letto nel FAX del 18 dicembre o il Quotidiano di Puglia del 19 successivo il “buco” al cimitero per la richiesta della curatela fallimentare della somma di €2 milioni e 614 mila 415 euro, oltre accessori; l’Amministrazione Vitto fa di tutto per boicottare la Commissione d’inchiesta proprio sulla vicenda del progetto di finanza che oggi ha portato alla richiesta della somma.

Partiamo dal secondo atto. La Commissione d’inchiesta “Finanza di progetto del cimitero comunale”, è stata istituita, per la durata prevista dal Regolamento di funzionamento, per quattro mesi, dal Consiglio Comunale con delibera n. 109 del 28.12.2019 a seguito, stupitevi, della richiesta proprio del Sindaco Vitto al Presidente del Consiglio Comunale, con nota prot. 39278 del 30.10.2019, come riportato nella narrativa della delibera stessa.

La Presidenza della Commissione fu assegnata al dott. Pellegrini.

Il Presidente ha convocato la Commissione il 09.01.2020 e il 16.12.2021, godendo di proroghe successive, neanche da lui richieste, ma da altra consigliera comunale, l’avv. La Ghezza, tanto a dimostrazione del diverso interesse civico di persone che interpretano lo stesso ruolo dell’opposizione, ma con lo stile che ognuno porta con sé.

Certo, la seconda convocazione si chiude con una richiesta che va oltre il compito definito nella delibera di Consiglio del sindacato ispettivo, ossia la richiesta di prendere copia e visione dell’istanza del decreto ingiuntivo della curatela fallimentare, e ricevere copia dell’opposizione alla stessa operata dal Comune, per il tramite del proprio legale incaricato, anche alla luce di valutazioni tecniche dell’operato della impresa aggiudicataria del progetto di finanza.

E questo lascia un po’ sorpresi ed incuriositi della improvvisa tempestività e presenza sui media ed organi di informazione, dove, tra le altre cose, si legge del mancato coinvolgimento di tutti nelle scelte da fare.

Quest’ultima annotazione crea in me anche imbarazzo nel riconoscere che tutti potevano essere preventivamente coinvolti, meno lui, e non nel suo ruolo amministrativo, ma proprio personale.

Torniamo ai fatti. L’impresa creditrice ritiene di esserlo in virtù di una norma contrattuale per la quale se l’impresa del progetto di finanza non rientrava dal suo investimento, cedeva il realizzato al Comune e ne aveva in cambio il controvalore economico.

Pertanto, non di un buco si tratta, ma di una controversia sull’interpretazione delle clausole contenute nella convenzione stipulata tra le parti in ordine alla acquisizione forzosa e anticipata di un bene patrimoniale, il cui controvalore, peraltro, è da tempo elemento di discussione proprio tra l’amministrazione, con i suoi organi tecnici, e la curatela fallimentare.

Anche a voler prescindere dai pur fondamentali aspetti giuridici, riteniamo eccessiva la pretesa azionata dalla curatela stante la qualità del costruito e le gravi omissioni compiute.

Di più, sempre il contratto all’epoca sottoscritto, impediva al Comune di assumere iniziative autonome di costruzioni nel Cimitero, anche per sopperire alle carenze dell’impresa che, diversamente operando, potrebbe oggi sostenere che il suo invenduto era causato anche dalle iniziative comunali.

Non appena formalizzata la pretesa della curatela, invece, abbiamo già finanziato ed è in corso l’iter di aggiudicazione di soli nuovi ossari; sì, perché il problema ad oggi ha riguardato solo tali strutture, mentre nessuna difficoltà c’è per loculi, tumuli di famiglia, aree per cappelle che vengono cedute a richiesta e sono immediatamente disponibili.

Pellegrini potrebbe comunque dire che la sostanza non cambia, ossia che è per colpa del Sindaco Vitto se il contratto ha generato questa situazione.

Vorrei ricordargli, e non è detto che non lo sappia, che l’assessore proponente con tanto di firma impressa in calce sulla proposta, tanto  del contratto originario, quanto dell’atto aggiuntivo comprensivo dei prezzi da praticare al fine di rendere, al suo iniziale giudizio, equilibrato il progetto di finanza, (oggi utilizzati dalla curatela dell’impresa per la pretesa dei 2 milioni e molto passa di euro) è, diversamente dalle sue attese, proprio il padre Modesto, persona che ho apprezzato sempre.

A questo punto, chiarita la vicenda in ogni suo aspetto, mi chiedo se il Consigliere Pellegrini sia ancora compatibile col ruolo di Presidente di Commissione.

La vicenda è delicata e lascio a lui e a chi legge ogni considerazione di merito.

Tanto per ristabilire la decenza della verità, nei fatti.

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