A Monopoli ha pregato per la pace il vescovo ucraino di Kiev

Ieri mattina a Monopoli si è tenuto un incontro di preghiera davvero unico. Nella Basilica Cattedrale Madonna della Madia, davanti all’icona miracolosa della Vergine Odegitria, si sono incontrati per una preghiera di pace il vescovo metropolita Gedeon vicario di Kiev, capitale dell’Ucraina, e l’arciprete Viacheslav Bachin della Chiesa russa di Bari. Il vescovo ucraino è bloccato in Italia, perchè mentre si ritirava nella sua terra è rimasto bloccato in areoporto a Roma il 24 febbraio, giorno in cui la Russia ha cominciato la guerra contro l’Ucraina, non ha più potuto prendere l’aereo dopo uno scalo ed è giunto a Bari dove c’è la Chiesa russa ortodossa. Si è trattata di una funzione religiosa ortodossa presieduta dai due esponenti della chiesa ortodossa appunto. I preti cattolici in tale funzione non possono partecipare. A fare gli onori di casa Mons. Vito Domenico Fusillo, vicario generale della diocesi Conversano Monopoli e il rettore della Cattedrale don Giuseppe Cito. La messa si è svolta alla presenza di emozionate donne ucraine e russe che vivono da anni sul territorio, perchè lavorano come badanti, ma c’erano anche parroci locali e fedeli in preghiera. Alla fine della celebrazione il vescovo Gedeon ha ringraziato i presenti per la possibilità offerta di pregare nella bellissima cattedrale di Monopoli, nel santuario mariano, davanti all’icona della Madia di origine bizantina che proprio dall’Oriente è giunta miracolosamente per mare al porto nel 1117. Per questo motivo è stata scelta questa chiesa pugliese per questo storico evento. «Cari fratelli e sorelle e tutti i parroci presenti della chiesa d’occidente sono molto onorato e voglio ringraziare tutti voi e i parroci della chiesa d’occidente per averci dato la possibilità di pregare in questa bellissima chiesa davanti all’icona miracolosa della Madonna della Madia – ha detto Gedeon – in verità questo quadro con il suo sguardo miracoloso ci riunisce tutti in questa chiesa. Di solito le persone purtroppo si riuniscono soltanto nei momenti dolorosi e non quando devono gioire. Stando qui vicino a questa icona mi rivolgo a tutti voi dell’Occidente e vi chiedo di pregare per tutti noi, per i nostri fratelli ucraini e russi per poter arrivare ad una trattativa e alla pace. Come è possibile dividere fratello da fratello? A volte il demonio prende il sopravvento e riesce a farlo, ma noi ci dobbiamo soltanto riunire davanti al signore per chiedere, grazie alla sua intercessione, di riappacificare tutti. Niente succede per caso, sono rimasto per miracolo a Bari, mentre facevo scalo a Roma e tornavo a Kiev da New York dopo un intervento chirurgico e sono rimasto bloccato. Ovviamente con tutto il cuore io sto col mio popolo, i miei fratelli e i monaci che sono rimasti là e col mio spirito prego dinanzi alla tomba di San Nicola e all’icona della Madonna della Madia e alle reliquie cristiane di cui è piena la terra italiana. Chiedo a tutti voi e ai vostri parenti e conoscenti di non seminare l’odio e di non criticare gli altri, perché questo che alimenta il male e incomprensione tra le persone. Noi dobbiamo riunirci in Cristo e fare l’unica cosa che possiamo fare stando qui che è pregare. Mi collego alle parole del Vangelo, dove il Signore dice “benedite coloro che vi odiano”, perché soltanto con l’amore si può arrivare alla pace. Chiedo le vostre preghiere per tutti coloro che soffrono e spero tanto che si arrivi alla conclusione. La verità del Signore vincerà sempre. Che Dio vi benedica». Un incontro di preghiera davvero straordinario e carico di valore simbolico. La religione che di solito è motivo disgregante tra i popoli, in questo caso ha unito per un unico obiettivo comune a tutti quanti che è la pace.

Marcella Dibello

 

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