Bari, gli effetti psicologici della pandemia sui giovani: ASL e scuola insieme per convertire le emozioni in arte

Bari, aiutare gli adolescenti a gestire le emozioni, a riconquistare la propria dimensione dopo le restrizioni della pandemia Covid e orientarli a prendersi cura della salute mentale, senza paure né pregiudizi, sfruttando il potere dell’arte. Musica, danza e cinema sono le speciali “terapie” per informare e formare i ragazzi su alcune complesse problematiche legate all’educazione emotiva ma anche alla lotta allo stigma e al pregiudizio verso il disagio psichico.

Il servizio sanitario pubblico e il mondo della scuola si sono uniti nel progetto “Emozioni in musica” realizzato dal Centro di Salute Mentale della ASL e il Liceo Scientifico- Artistico Statale Galileo Galilei, nell’ambito del Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento e con il contributo dell’agenzia per artisti Asteriaspace di Bitonto.

Gli studenti sono impegnati nella realizzazione di una traccia musicale originale e di videoclip grazie al coinvolgimento di un musicista e di una artista esperti nel settore della danza e della cinematografia.

“La sospensione delle attività didattiche in presenza – dichiara il dottor Vito Maffei, direttore UOC CSM Area 3 – dall’inizio dell’emergenza Covid ha interrotto improvvisamente la partecipazione a un contesto socio-educativo fondamentale per i ragazzi. La condizione di distanziamento obbligato – prosegue – ha portato a cambiamenti nella vita degli adolescenti: perdita della routine quotidiana, aumento del tempo passato davanti agli schermi, diminuzione dell’attività fisica, cambiamenti nel ciclo sonno-veglia, abitudini alimentari non sane. Tutto ciò – conclude l’esperto – ha impattato con la regolazione delle emozioni in questa fase evolutiva già di per sé esposta a fattori di rischio. Le possibili emozioni, sperimentate in maniera intensa, di solitudine, di abbandono, di rabbia, vanno ascoltate adeguatamente e canalizzate in maniera costruttiva e creativa”.

L’attività coinvolge gli alunni di una IV classe liceale, per la durata di 12 incontri, uno a settimana. Nell’ottica del “fare insieme” studenti, utenti e operatori del CSM stanno condividendo un’esperienza che si propone di abbattere la barriera della diversità, rafforzando così le buoni prassi inclusive e promuovere la socializzazione tra studenti e utenti del CSM per favorire relazioni di sostegno reciproco.

“Stiamo lavorando con i ragazzi – argomenta Fabrizio Cramarossa, psichiatra dir. UOS dello stesso CSM e coordinatore scientifico del progetto  – per favorire le relazioni di sostegno e la capacità di pensare, immaginare e percepire il mondo con uno sguardo creativo,  e veicolare le emozioni in linguaggio artistico”. Il progetto coinvolge gli operatori del CSM, Dr.ssa Ragno, psicologa, Dr.ssa Morea psichiatra, Dr.ssa Saracino TRP, Dr.ssa Vitulli Ed. Professionale, Valerio, infermiera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *