Puglia, caro energia, nota di Confindustria

“La Regione Puglia, con l’approvazione delle modifiche alle misure Titolo II Capo 3 e Capo 6, Contratti di Programma e Pia per contrastare il caro energia, ancora una volta dimostra la sua vicinanza alle nostre imprese. Si tratta di interventi estremamente validi, di cui c’è assoluto bisogno in un periodo eccezionale e di grave crisi come quello che stiamo vivendo. Nell’attesa delle misure nazionali, ringraziamo la Regione Puglia per aver accolto all’unanimità e così tempestivamente le richieste di Confindustria e di tutto il partenariato. Siamo molto soddisfatti delle modiche apportate che prevedono aiuti fino al 60% dei costi per la realizzazione di impianti di energia da fonte rinnovabile, come singolo intervento, così come è apprezzabile l’inserimento, tra le categorie dei beneficiari, anche delle imprese impegnate nella produzione di compost o nel trattamento di rifiuti speciali. Le modifiche coniugano sostenibilità economica ed ambientale e rendono questi strumenti più accessibili, più versatili e rispondenti alle esigenze delle imprese. Un’importante iniziativa per ripartire e compensare l’aumento dei costi dell’energia e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite”.

È la dichiarazione del Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana a margine della conferenza stampa di presentazione del pacchetto di sgravi e agevolazioni per arginare e mitigare l’effetto dell’aumento dell’energia e sostenere le imprese pugliesi.

Le misure regionali prevedono numerosi interventi volti a finanziare o agevolare la riconversione degli impianti energetici e a favorire l’autoproduzione di energia elettrica, puntando all’economia circolare.

Il caro-energia (elettricità +450% a gennaio 2022 su gennaio 2021) e il perdurante incremento dei prezzi delle altre commodity ha contribuito ad erodere i margini delle imprese, penalizzando l’attività industriale.

L’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria rileva un forte calo della produzione industriale in gennaio (-1,3%), che segue la flessione di -0,7% in dicembre. Secondo gli ultimi dati pmi del settore manifatturiero, l’indicatore, pur confermando un quadro espansivo per il diciannovesimo mese consecutivo, registra un rallentamento a gennaio, dato peggiore in 12 mesi, a causa della persistenza di interruzioni sulle catene di approvvigionamento.

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