Mola, la minoranza richiede un intervento urgente sull’inchiesta svolta nel comune di Polignano

Queste le loro parole: Gentilissimo Presidente, i sottoscritti Diperna Stefano, Daniele Michele, Palazzo Michele, Delre Sebastiano, Di Rutigliano Giangrazio, Battista Vitantonio, Gallo Giovanni e Sciannameo Elisabetta, Consiglieri Comunali del Comune di Mola di Bari, desiderano richiamare la Sua attenzione su quanto emerso dall’indagine svolta dalla Procura della Repubblica di Bari su quanto accaduto nel Comune di Polignano a Mare, che ha visto coinvolti, tra gli altri, anche il sindaco Vitto e il vice sindaco Colella.

Dalle intercettazioni elaborate dalla Guardia di Finanza e allegate all’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, emerge un modus operandi che getta fortissime ombre e discredito sulla gestione dell’organo ANCI Regionale, che lei rappresenta a livello nazionale.

In particolare, la vicenda che vorremmo sottoporre alla Sua attenzione vede il coinvolgimento del sindaco del Comune di Mola di Bari Giuseppe Colonna, il quale tuttavia non risulta indagato, e dell’ormai ex sindaco del comune di Polignano a Mare Domenico Vitto, presidente di ANCI Puglia.

Quanto emerso dalle intercettazioni porta alla luce un preciso schema di scambio di “favori” tra i due, dove l’ANCI viene utilizzata a scopo clientelare come strumento di scambio, per sistemare gli amici degli amici e fornire in cambio nomi di funzionari pubblici garantiti (definiti come “roba mia”), da inserire in commissioni per gare di appalto o di concorso.

Il tutto risulta particolarmente chiaro dalla lettura dell’estratto delle intercettazioni allegate nell’ordinanza del GIP, in cui si afferma che:

Il Sindaco VITTO, a fronte di un favore fatto al Sindaco COLONNA, riguardo alla segnalazione di una persona da inserire all’interno dell’ANCI e gradita al 1° cittadino di Mola di Bari, chiedeva a quest’ultimo la restituzione del piacere con l’indicazione di un dirigente/funzionario pubblico di “fiducia” da inserire come Presidente della Commissione di una Gara d’appalto per lavori, lanciando un chiaro segnale di affiliazione alla propria corrente politica: “…Io gli dissi: “Segui il carro”…”: (cfr. all.to 230)

Alla luce di quanto evidenziato, gli scriventi Le chiedono una presa di posizione netta in merito ai fatti rappresentati, che non rappresentano opinioni personali ma precise affermazioni acquisite dall’autorità giudiziaria. Si richiede quindi un intervento immediato e urgente di sospensione da tutti gli incarichi ricoperti all’interno dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia dalle persone coinvolte nella vicenda, al fine di restituire onorabilità e integrità all’istituzione di cui è Presidente e in cui noi tutti profondamente crediamo.

Nel ribadirLe l’urgenza di un intervento in tal senso che restituisca la fiducia nelle Istituzioni, Le formuliamo distinti saluti.

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