Sopralluogo di Paolicelli-Pagano ai lavori sulla rete fognaria nella zona industriale di Altamura

Il consigliere regionale del Partito democratico, Francesco Paolicelli, e l’onorevole Ubaldo Pagano hanno effettuato un sopralluogo nella zona industriale di Altamura, nel Barese, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori alla rete fognaria.

Nei mesi scorsi Acquedotto pugliese aveva iniziato i lavori di sostituzione dei tratti gravemente danneggiati nella zona e sta procedendo ora alla rimozione del materiale presente nelle restanti tubazioni. La previsione è che a inizio 2023 potranno essere presentate ad Aqp le prime domande di allaccio alla fogna per tutta la zona nord di via Gravina (meglio nota come colonna genta e zona via Rocco Ferri).

Per la restante parte della zona industriale e artigianale che costeggiano la strada statale 96 (zona lato via dell’Orzo) oggi c’è stato un nuovo incontro tecnico propedeutico ad individuare le soluzioni tecniche necessarie a superare le problematiche emerse dopo i rilievi e durante la prima fase di studio.

«Il sopralluogo – ha detto il consigliere Paolicelli – si inserisce nel solco dell’interlocuzione con Aqp e amministrazione comunale. E in concomitanza con la proroga al 10 ottobre 2022 per la presentazione delle proposte progettuali da candidare al CIS Acqua bene comune, inizialmente fissato al 15 settembre. Grazie anche alla presenza dell’onorevole Pagano, voglio sottolineare che il nostro lavoro punta a dare dignità e rispetto ai nostri piccoli e grandi imprenditori».

«Grazie alla proroga al 10 ottobre del CIS Acqua dell’Agenzia per la coesione territoriale – ha commentato Pagano – abbiamo avuto la possibilità di individuare con Aqp e l’amministrazione comunale, la zona in cui poter realizzare la pompa di sollevamento da candidare proprio a questo bando. I costi di questo intervento sono necessari per la nuova rete fognaria che AQP ha inserito nel proprio programma delle prossime realizzazioni. Questo intervento è possibile perché tutta quella zona è inserita nelle ZES (Zone economiche speciali), pertanto si possono prevedere tali opere per far funzionare le nostre aziende»

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