Gioia, non si placa il dibattito sull’aumento degli stipendi della Giunta comunale

di ANTONELLA CAMPAGNA – Continuano inesorabilmente a Gioia del Colle le polemiche sull’aumento degli stipendi di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio e diventano oggetto di una interrogazione da parte dei consiglieri comunali, Pavone (La Bottega) e Paradiso (La città possibile).

Una scelta, secondo i due sottoscrittori, indubbiamente legittima ma decisamente inopportuna e che pone una serie di quesiti anche in relazione alla procedura amministrativa seguita per la sua adozione.

Il punto di partenza è nella Legge di bilancio per il 2022 che ha aumentato e finanziato le indennità di funzione, appunto gli stipendi, per i componenti delle giunte comunali. Si tratta, dunque, di una legge fatta dallo Stato e applicata a tutti gli amministratori locali; a titolo di esempio, per quanto riguarda il Sindaco di Gioia del Colle, grazie a questa norma lo stipendio è passato da 2788 euro lordi a 4140 euro sempre lordi. Le scelte che gli amministratori locali hanno dopo l’approvazione del Parlamento dei commi da 583 a 587 della Legge sono tre: rinunciare agli aumenti, in questo caso i soldi rimarrebbero nelle casse dello Stato, oppure applicare gli aumenti in modo graduale, ovvero il 45% nel 2022, il 68% nel 2023 e integralmente nel 2024, ed infine, per i Comuni con il bilancio in equilibrio, procedere immediatamente ad aumentare gli stipendi ai livelli previsti nel 2024 utilizzando risorse del bilancio comunale che verranno comunque ristorate dalla Stato agli Enti locali.

Il Comune di Gioia ha scelto la terza via, infelice secondo Paradiso e Pavone. Non per una semplice questione di principio, ma per un problema che lambisce l’etica della politica e della capacità di gestire la responsabilità sociale. Si legge nell’interrogazione: “… detta scelta incide sulla vita dei cittadini visto che l’opzione di aumentare immediatamente al massimo le indennità comporta la necessità di anticipare da parte dell’Ente preziose risorse che, in questo periodo di profonda crisi economica e sociale di famiglie imprese, potevano essere destinate a limitare alcune situazioni di disagio da parte dei nostri concittadini”. Insomma, un po’ come dire, va bene per gli aumenti , ma avete scelto il modo peggiore, perché quei soldi che ci sono in cassa sarebbe stato opportuno impiegarli per aiutare chi ne ha bisogno, soprattutto in questo momento, e non utilizzarli per garantirsi da subito l’aumento dei vostri stipendi.

Ma non è tutto, i due consiglieri pongono anche domande circa la mancanza di trasparenza, sottolineando che di questa decisione non sia stato informato il Consiglio Comunale, e ancor più circa la procedura amministrativa adottata. Chiedono di sapere, infatti, perché la determina non sia stata emanata dal responsabile dell’area Affari Generali ma dalla responsabile dell’Area Servizi alla Persona, non è adducibile, a dire dei due estensori, la giustificazione dell’assenza per ferie del responsabile degli Affari Generali in quanto il provvedimento non aveva carattere di urgenza. Ed infine domandano “gli atti amministrativi sulla base dei quali è stato deciso di concedere, già a partire dall’anno 2022, il massimo degli aumenti previsti dalla legge di Bilancio, tenuto conto, vista la nota dell’Anci, che la responsabile di Area aveva potere di concedere, con una semplice determinazione, esclusivamente gli aumenti graduali…”

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