Conversano: Il ‘De Mura’ di Francesco Lofano è nei ‘Saggi’ dell’IISF

di FRANCO IATTA – Dopo che i suoi contributi scientifici sono stati pubblicati sulle maggiori ed accreditate riviste di storia dell’arte italiane ed internazionali, ora Francesco Lofano si è visto pubblicare il suo ultimo volume nei ‘Saggi’ dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici.

Del nostro illustre cittadino è infatti apparso in questi giorni in libreria, il volume ‘Un pittore conteso nella Napoli del ‘700. L’epistolario e gli affari di Francesco De Mura, Rende (Cs) 2022. Francesco De mura, come è noto, è considerato uno tra i maggiori pittori del ‘700 italiano.

Il lavoro è stato portato a termine grazie ad una borsa di studio concessa al nostro Francesco Lofano dal ‘Francis Haskel Memorial Fund’ nel corso del 2020.

Ed il volume, appena più sopra citato, ora è all’esame delle maggiori giurie italiane ed internazionali che premiano le pubblicazioni più meritevoli di essere segnalate con un consistente premio in denaro: utile poi per successive e quindi ben più impegnative ricerche nei maggiori archivi italiani ed internazionali.

Ovviamente quella appena raggiunta dal nostro concittadino non è che una tappa, sia pur significativa, del suo ‘cursus studiorum’ che prelude – però – ad ancor ben maggiori ed ancor più qualificati risultati.

Infatti a Francesco Lofano (dopo aver conseguito la laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Bari, dopo aver conseguito il diploma di specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Siena, quindi dopo aver anche conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Bari con la supervisione estera del prof. Sebastian Schütz dell’Università di Vienna) si dischiudono porte e quindi poi anche palcoscenici che preludono a scenari ben più ambiziosi di quelli sin qui conseguiti.

A noi quindi non resta che augurare un avvenire – come prestigioso studioso – ancora più luminoso di quello sin qui conseguito.

Infatti non possiamo non ricordare (con vero piacere) che il nostro concittadino è l’autore anche di un suo, apprezzatissimo contributo, dedicato ad attribuire alla mano dello scultore Andrea Bolgi, detto il Carrarino, degli splendidi stucchi che ornano la volta della Chiesa di S. Cosma.

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