Piano Casa, “Amati e Lacatena esultano”.

Riportiamo la nota del consigliere Angelo Papio (Manisporche – Puglia Solidale e Verde)

 

Da schieramenti opposti, nascondendosi dietro slogan demagogici, di fatto sostengono le speculazioni edilizie

Il consigliere di maggioranza Amati, di fronte all’approvazione dell’ennesima proroga della legge sul Piano Casa – l’undicesima! – frettolosa e con voto unanime dei consiglieri regionali contro il parere del Governo, del “suo” Presidente di Regione e della “sua” Assessora all’Assetto del Territorio, esulta anziché dolersi, sapendo, o proprio perché sapeva, che a giorni sarà presentata una legge ordinaria per regolamentare la materia. Un comportamento che la dice lunga sul livello di interessi da difendere e di imbarbarimento, con cui politici come lui siedono in Consiglio regionale.

La sua narrazione sui social è la solita. Parla del salvataggio di “uno strumento che evita il consumo di suolo e favorisce l’utilizzo di materiali per il risparmio energetico” e di “un provvedimento di legalità e di grande potenza economica, che aiuta a mettere a tavola migliaia e migliaia di piatti”. Non riesce però a coprire la gravità politica di una maggioranza “navigata”, pronta a votare contro il parere del Governo e a offrire un assist perfetto al consigliere Stefano Lacatena, capogruppo di Forza Italia, che indossa le vesti del moralizzatore, bacchettando l’assessora Maraschio per le pseudo lungaggini nel varo della nuova legge. Lacatena, in qualità di amministratore locale della città di Monopoli, di fatto, sta favorendo da anni un uso borderline e parecchio discutibile del Piano Casa.

Il vero obiettivo che anima i 2 consiglieri e le loro corti non è difendere “il piatto a tavola dei nostri piccoli artigiani e imprenditori dell’edilizia” né continuare a “promuovere la piccola iniziativa privata mirata alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”, ma favorire progetti di grande speculazione edilizia, che in questi ultimi anni hanno profondamente modificato l’assetto di interi quartieri in città come Bari, gran parte dei quali sono ancora all’esame sulle “prudenti” scrivanie degli Uffici tecnici comunali.

Il consigliere Amati non sta tutelando la piccola edilizia mortificata dalla burocrazia, per la quale fu promulgata la LR 14/09 (Piano Casa) nel 2009, altrimenti non sarebbe l’autore del continuo “allargamento delle maglie” operato sulla stessa legge, di anno in anno e di proroga in proroga, fino a lasciar intravedere alle grandi Imprese del settore edilizio la possibilità di trasformare, con un semplice permesso di costruire, senza alcun rispetto per il ruolo pianificatorio dei Comuni, interi insediamenti produttivi o destinati a servizi in altrettanti quartieri residenziali, spesso senza adeguate infrastrutture e servizi.

La proposta di legge che il Governo sta per presentare ai Gruppi politici regionali ha l’obiettivo di contemperare la promozione e qualificazione della piccola edilizia con la necessità di impedire che si degradi, come fa l’attuale Piano Casa di Amati e Lacatena, in una normativa edilizia incostituzionale per la pretesa di sostituirsi alla pianificazione urbanistica di Comuni e Regione. Gli imprenditori e le economie sane pugliesi si aspettano, da una parte e dall’altra degli schieramenti politici, lo stesso entusiasmo, fors’anche le capriole, per la gioia di votare una nuova legge, che finalmente restituisca dignità e ordinarietà al riuso del patrimonio edilizio esistente.

In ultimo, al consigliere Amati, vorremmo dire che contiamo sulle sue capacità affinché sull’approvazione della nuova legge gli riesca la stessa impresa del voto sulla proroga, almeno per potergli credere la prossima volta, quando dirà che sta difendendo la piccola edilizia e l’arrivo “a tavola di migliaia e migliaia di piatti”. A meno che non si riferiva all’arrivo di migliaia di piatti su un’unica tavola.

 

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