Costa Ripagnola, c’è attesa per la bozza della proposta di intesa della Regione Puglia

C’è attesa la formalizzazione della bozza della proposta di intesa da parte della Regione Puglia tra Comune di Polignano a Mare e la Serim relativamente al Parco Costa Ripagnola. La proprietà al momento non ha rilasciato nuove dichiarazioni rispetto a quelle relative all’incontro svoltosi a fine aprile, voluto dal presidente della Regione Michele Emiliano, tra il Comune di Polignano nella persona del sindaco Vito Carrieri e la Società Serim che sta dando corso al progetto di “Riqualificazione e Valorizzazione dell’area Costa Ripagnola tramite realizzazione di attrezzature per il tempo libero e la balneazione, il recupero architettonico dei trulli, delle aree archeologiche e del sistema ambientale vegetazionale” sugli immobili di proprietà privata di cui è comodataria. Obiettivo dell’incontro, definito soddisfacente da Michele Emiliano, è stato quello di evitare la realizzazione delle strutture alberghiere nell’area Parco. La Serim, da parte sua, ribadisce la legittimità dell’intervento, riconosciuta sia da tutti gli Enti, nelle varie sedi di riesame, sia in sede giurisdizionale nonché nella predetta riunione, dove nessuno dei partecipanti l’ha messa in discussione. I rappresentanti della Società hanno comunque preso atto delle ipotesi di lavoro formulate dalla Regione Puglia e hanno manifestato tutta la disponibilità a considerare proposte, quali quelle prospettate nel corso della riunione, che contemperino l’interesse pubblico con i diritti di proprietà e di libera iniziativa economica che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini. La Società ha, inoltre, precisato ulteriormente che il predetto intervento non prevede la realizzazione di una struttura alberghiera, ma la valorizzazione dell’area, la salvaguardia delle emergenze archeologiche, il recupero della vegetazione e il restauro dei trulli esistenti, debitamente concordato con la Sovrintendenza ai beni storici ed archeologi, e l’utilizzo di alcuni di essi, in conformità con gli strumenti urbanistici vigenti, come unità ricettive, e, dunque, senza la realizzazione di nessuna nuova struttura né l’ampliamento delle costruzioni esistenti all’interno della proprietà. L’idea è quella di proporre un turismo lento, di una fruizione lenta dell’area, di godere della bellezza della nostra regione. Il progetto sta incontrando l’opposizione delle associazioni ambientaliste ed è proprio questo che ha spinto la Regione Puglia a convocare l’incontro e a farsi promotrice di una proposta di intesa dopo aver esaminato le varie posizioni, lavorando al fine di limitare al massimo il carico antropico del progetto. I lavori in atto consistono nell’eliminazione di tutte le parti aggiuntive, dei solai in calcestruzzo, delle piastrelle presenti in alcune costruzioni, vecchi bagni in ceramica che saranno sostituiti con elementi sostenibili, quali solai in legno, arredi prodotti dall’artigianato locale al fine di ridare una nuova vita ai trulli che diversamente finirebbero per crollare. Il progetto prevede, inoltre, l’istituzione di un itinerario archeologico. Al termine dei lavori l’area avrà finalità alberghiere ed escursionistiche, regolamentate dalla proprietà.

 

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