Una visita dal forte valore simbolico e umano quella compiuta questa mattina dal Generale di Corpo d’Armata Nicola Massimo Masciulli, Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”. L’alto ufficiale ha voluto rendere omaggio ai militari che lo scorso 26 settembre hanno sventato una rapina a Molfetta, episodio che ha visto in prima linea anche un carabiniere in congedo gravemente ferito.
Accolto dal Generale di Brigata Jacopo Mannucci Benincasa, Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, e dal Generale di Brigata Gianluca Trombetti, Comandante Provinciale di Bari, Masciulli ha iniziato la sua visita dal Policlinico di Bari, dove ha fatto visita al Luogotenente in quiescenza Carlo Piazzolla. Il militare, pur non più in servizio, non ha esitato a intervenire per fermare un rapinatore armato di Kalashnikov, rimanendo ferito da diversi colpi di arma da fuoco alle gambe. Al suo capezzale, il Generale ha espresso gratitudine e ammirazione per il coraggio e il senso del dovere dimostrati, ringraziando al contempo il personale sanitario per le cure prestate.
Il tour è poi proseguito alla Stazione Carabinieri di Bari Picone, dove Masciulli ha incontrato il Comandante di Compagnia di Bari San Paolo, Maggiore Andrea D’Angelo, insieme al Comandante di Stazione e ai militari presenti. Nel suo intervento, il Generale ha ribadito l’importanza della costante presenza dei carabinieri sul territorio, presidio di sicurezza e fiducia per i cittadini.
L’ultima tappa si è svolta a Molfetta, presso la locale Compagnia Carabinieri, guidata dal Capitano Danilo Landolfi. Qui il Generale ha incontrato il Maresciallo Ordinario Damiano Colonna, del Reparto Tutela Agroalimentare di Bari, che insieme a Piazzolla aveva contribuito a neutralizzare il rapinatore. Masciulli ha rivolto parole di elogio a tutto il personale intervenuto, sottolineando la rapidità e l’efficacia dell’azione, che ha evitato conseguenze ancor più gravi per la comunità.
Una visita, quella del Comandante Interregionale, che ha voluto ribadire il valore della dedizione, del coraggio e dello spirito di servizio che animano l’Arma dei Carabinieri, anche oltre il termine della carriera attiva.