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Polignano, cittadinanza onoraria a Sangiorgi: Pellegrini critica il metodo

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Un riconoscimento atteso da anni, ma accolto oggi tra polemiche e dubbi sul metodo. Il cantante dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, potrebbe presto ricevere la cittadinanza onoraria di Polignano, ma la decisione dell’Amministrazione Carrieri non convince tutti. A sollevare perplessità è il consigliere comunale Domenico Pellegrini di “Noi al Centro”, che denuncia un iter amministrativo lento e privo di reale confronto con la città.

“La proposta risale al 2023 – ricorda Pellegrini – quando l’allora sindaco avviò formalmente la pratica. Dopo anni di silenzio, la maggioranza torna a discutere la stessa questione, senza coinvolgere associazioni, consigli e realtà culturali locali. È il segnale di una gestione simbolica e autoreferenziale, non di un percorso condiviso”.

Il regolamento comunale, approvato nel 2012, prevede che la cittadinanza onoraria sia conferita a chi si sia distinto per meriti morali, civili o culturali e abbia contribuito a valorizzare il territorio polignanese. Nessuno mette in discussione il talento di Sangiorgi, sottolinea Pellegrini, né l’affetto che la città nutre per l’artista, che nel 2008 ha reinterpretato con sensibilità “Meraviglioso” di Domenico Modugno. Il nodo, però, è il metodo: “Non basta rispolverare pratiche vecchie di anni e presentarle come merito amministrativo. La cittadinanza onoraria è un atto di grande valore simbolico e va condivisa con la comunità”.

Il consigliere richiama anche un precedente poco felice, quello della cittadinanza onoraria a Francesco Rutelli, rimasta senza ricadute concrete per il territorio. “Se davvero si vuole valorizzare Polignano, si apra una discussione pubblica e trasparente. Altri artisti, come Luca Medici, hanno promosso la città con continuità e affetto genuino: meriterebbero considerazione”.

Pellegrini conclude con un monito chiaro: “Non è un no pregiudiziale a Sangiorgi, ma un invito all’Amministrazione a uscire dall’autoreferenzialità e a trasformare la cittadinanza onoraria in un riconoscimento realmente condiviso e motivato”.

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