Viviamo in un tempo in cui la ricchezza viene spesso mostrata come un trofeo, un segno di successo personale. Eppure, la vera misura del valore di una società non è quanto possiede una minoranza, ma come vive la maggioranza. Se qualcuno è abbastanza fortunato da avere molto, allora ha anche una responsabilità: usare ciò che ha per migliorare la vita degli altri.
Non ha senso costruire palazzi sempre più grandi mentre ci sono bambini che non hanno una casa. Non ha senso accumulare senza limiti quando altri non hanno nemmeno l’essenziale. La verità è semplice: tutto ciò che abbiamo oltre il necessario non è davvero solo nostro. È una risorsa che può alleviare la sofferenza di chi sta peggio.
La ricchezza, da sola, non crea valore umano. Diventa davvero importante solo quando serve a sollevare qualcun’ altro. Oggi, però, assistiamo al contrario: l’avidità viene celebrata, la generosità passa inosservata, e chi possiede molto spesso è più interessato al lusso e agli applausi che al bene comune.
Per questo è importante ricordarlo: la grandezza non nasce da ciò che conserviamo per noi stessi, ma da ciò che scegliamo di condividere. In un’epoca in cui il possesso è diventato un mito, la solidarietà è il gesto più rivoluzionario che possiamo compiere.
Cosimo Mimmo Panaro
