Un nuovo campanello d’allarme scuote il comparto lattiero-caseario pugliese. Confagricoltura Puglia ha espresso forte preoccupazione per le recenti comunicazioni che alcuni caseifici locali avrebbero inviato agli allevatori, annunciando una riduzione del prezzo del latte di circa due centesimi al litro. Una decisione che, secondo l’organizzazione agricola, non trova giustificazione nelle attuali dinamiche di mercato e rischia di mettere in seria difficoltà centinaia di aziende zootecniche già provate da costi elevati e margini sempre più ridotti.
“Se confermata, la misura sarebbe del tutto ingiustificata e dannosa – avverte il presidente di Confagricoltura Puglia, Antonello Bruno –. Le nostre verifiche non mostrano cali nella domanda o nei listini della grande distribuzione. Episodi analoghi in passato hanno già richiesto l’intervento delle istituzioni: non possiamo permettere che si ripeta la stessa storia.”
L’associazione ricorda che nell’ottobre 2021 fu sottoscritto, alla presenza della Regione Puglia, un accordo tra produttori e trasformatori in cui si stabiliva che il prezzo del latte non può scendere al di sotto dei costi di produzione. Eppure, le segnalazioni raccolte negli ultimi giorni fanno temere un ritorno a pratiche scorrette e non trasparenti.
A preoccupare ulteriormente Confagricoltura è anche il sospetto che sul mercato pugliese stia affluendo latte a basso costo proveniente da fuori regione o da circuiti poco tracciabili, un fattore che potrebbe esercitare una pressione artificiale al ribasso sui prezzi riconosciuti agli allevatori locali.
Per questo motivo, Confagricoltura Puglia chiede con urgenza la sospensione immediata della riduzione di prezzo almeno fino al 31 dicembre 2025 e la convocazione di un Tavolo regionale del latte, per verificare le motivazioni economiche dei caseifici e accertare l’origine del latte immesso sul mercato.
“La stabilità del prezzo del latte è essenziale per la sopravvivenza delle aziende familiari e per la qualità delle produzioni pugliesi – conclude Bruno –. Non possiamo permettere che scelte unilaterali compromettano un intero comparto. Serve responsabilità e un confronto immediato per difendere il lavoro degli allevatori e la dignità delle nostre filiere.”















