Alla fine tutto è andato come nelle previsioni, Monopoli esce da queste elezioni regionali senza aver ottenuto alcun consigliere regionale e questo, per una città di quasi cinquantamila abitanti, è senza ombra di dubbio una sconfitta. Certo il centro sinistra cittadino, questo enigmatico soggetto senza una definizione precisa, esulta per la vittoria di Decaro, anche chi, sostenendo un’amministrazione cittadina di centro destra manifesta il proprio entusiasmo per l’elezione di consiglieri regionali di centro sinistra di altri comuni. Monopoli è questa, una città fluida senza una propria identità, incapace di fare quadrato intorno ai candidati locali e, soprattutto, di fare poche ma mirate scelte. Così accade che la vicina Polignano a Mare, con i suoi diciassettemila abitanti, riesce a eleggere con forza la pentastellata Maria La Ghezza, apprezzatissima non solo dai suoi concittadini, che ottiene uno scranno in Regione, mentre ai cinquestelle locali non resta che “esultare” per i 270 voti dati a Dario La Forgia. Il Pd locale non è riuscito a compattarsi sulla candidata locale, Silvia Contento, brava e competente, ma utilizzata dai capi bastone, visto e considerato l’appoggio fornito a Lucia Parchitelli di Noci e a Ubaldo Pagano di Castellana Grotte. Monopoli, ancora una volta e non solo in politica, si dimostra amante dei non monopolitani, una sorta di colonia di comuni più piccoli ma dal forte senso identitario. La Lega è il primo partito, ma lo deve alle candidate che, evidentemente hanno portato voti propri, non legate a visioni politiche, ricordando che Liuzzi in passato ha appoggiato la candidatura di Nuccio Contento (centro sinistra), per poi passare al sostegno di Annese (centro destra) e ora candidata per la Lega alle Regionali. Insomma il voto alla Lega non va considerato un voto al partito, ma alle candidate, Pennetti è una veterana nella politica e si è dimostrata efficiente in qualità di assessore nel captare fondi europei. La coppia Brescia e Galiano era un inedito, attivi entrambi socialmente, espressione della società civile, hanno giocato la loro partita senza sovrastrutture alle spalle con un esito dignitoso. Nulla da fare per la Mastronardi, che naufraga per la seconda volta alle regionali affondando con Nichi Vendola, per il quale, forse, è il momento di fare i conti con la realtà poluitica attuale. Insomma la variegata “flottiglia” monopolitana è naufragata miseramente e c’è ancora chi si chiede come mai Monopoli abbia perso l’antica Egnazia e la sede della diocesi.
Cosimo Lamanna
















