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Putignano e la scaramanzia: il 17 novembre alle 17.17 il festival che celebra riti, credenze e ironia

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Nelle ombre suggestive della Cripta di San Domenico, dove le storie popolari sembrano risuonare tra le pietre antiche, Putignano si prepara a celebrare uno dei sentimenti più profondi e istintivi dell’animo umano: il bisogno di sentirsi protetti dalla sfortuna. È qui che, il 17 novembre alle 17:17, prenderà vita il Festival della Scaramanzia, evento firmato dall’Accademia delle Corna, custode ironica e appassionata di gesti e riti che ancora oggi sopravvivono nella cultura italiana.

Non è un caso l’orario scelto, né il simbolo evocato: le dita che formano le “corna” rivolte verso il basso, gesto antico e popolare, saranno il filo rosso di un pomeriggio dedicato alle credenze, ai racconti e alle tradizioni che attraversano generazioni e regioni.

Il festival si aprirà con un confronto brillante e divertito tra esperti di tradizioni popolari e giornalisti, chiamati a raccontare – sempre con un sorriso – il sistema di difesa che l’uomo ha costruito per tenere lontano il dubbio, il malocchio e persino l’incontro sfortunato con un gatto nero. Tra storie di guarigioni, magie ancestrali e fede, il pubblico sarà accompagnato in un viaggio che unisce folklore e psicologia collettiva.

Uno dei momenti più attesi sarà la singolare comparazione della scaramanzia tra Puglia e Francia: dove attecchisce di più la superstizione? La domanda farà da spunto alle “masciare” della Valle d’Itria che mostreranno rituali per guarire dall’“affascino”, mentre le donne della Pro Loco di Latiano prepareranno veri e propri “filtri d’amore”.

Dal versante opposto, c’è chi della jella ha fatto un tratto identitario: l’associazione “Sognando il magico paese” della Basilicata – quello che per scaramanzia non si nomina – metterà in scena racconti, fatture e riti di guarigione dal malocchio, trasformando la sfortuna in spettacolo.

A impreziosire la serata, il Maniscalco consegnerà il tradizionale ferro di cavallo laminato in oro, autentico portafortuna che, insieme al cornicello napoletano, compone uno dei binomi più iconici della tradizione scaramantica italiana.

Non mancherà il ritmo della pizzica terapeutica, eseguita dall’Associazione “Le Radici del Sud” di Ostuni, né il gusto piccante del peperoncino, protagonista dell’angolo gastronomico della Brigata delle Corna con la creazione culinaria “I fili speziati”.

A racchiudere l’essenza del festival sarà l’illustrazione realizzata dall’artista Nicola Genco, mentre grande attesa è riservata alla presenza dei Gran Cornuti, dal 2010 a oggi, chiamati a rendere omaggio alla maschera simbolo dell’Accademia: Cosimino.

Un appuntamento che unisce ironia, tradizione e cultura popolare, trasformando Putignano nel cuore pulsante della scaramanzia italiana.

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