Antimafia, dopo la droga il gioco è il settore piu’ redditizio

Nel ‘paniere’ degli investimenti criminali, il gioco rappresenta uno strumento formidabile, prestandosi agevolmente al riciclaggio e garantendo alta redditività: dopo i traffici di stupefacenti è probabilmente il settore che assicura il più elevato ritorno dell’investimento iniziale, a fronte di una minore esposizione al rischio”. Così la Direzione investigativa antimafia nell’ultima Relazione semestrale. Camorra, ‘ndrangheta, mafia, criminalità pugliese: la ‘torta’ dei giochi (106 miliardi di euro nel 2018 le sole giocate legali) fa gola a tutte le organizzazioni e le inchieste registrano rapporti di “alleanza funzionale” tra differenti clan. Il settore, inoltre, rileva la Dia, crea un reticolo di controllo del territorio, senza destare allarme sociale, come nel caso dello spaccio di droga. La disseminazione dei punti di raccolta scommesse è paragonabile alla rete di pusher di una  piazza di spaccio, con l’evidente differenza che i primi raccolgono denaro virtuale – senza destare clamore – immediatamente canalizzato all’estero e quindi più facile da riciclare; i secondi raccolgono somme minime, con forte esposizione all’azione di Polizia. Somme che per essere riciclate nei circuiti legali, comportano costi notevoli.  Una regolamentazione condivisa a livello europeo, finalizzata a bandire il gioco illegale in tutte le sue forme, evidenzia la relazione, avrebbe molteplici effetti positivi sotto il profilo della tutela dell’ordine pubblico, della sicurezza urbana, della salute e della collettività, della libertà di attività  economica, della protezione delle fasce deboli di consumatori (tra cui i minori) e, non ultimo, sul piano della prevenzione delle ludopatie, fondamentale per contenerne i costi sociali, economici e psicologici derivanti dal gioco d’azzardo, specie se illegale.

 

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