Legge di bilancio 2023, Fontana (Confindustria Puglia): “Il Sud escluso”

Il Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, a nome di tutti gli industriali pugliesi, esprime grande preoccupazione per la Legge di Bilancio 2023 che non contempla, tra i suoi interventi, le regioni del Mezzogiorno ed è poco centrata al rilancio delle imprese e alla crescita del Paese.

“Il Sud ancora una volta – dichiara il Presidente Sergio Fontana – è stato escluso dalle priorità dell’Italia. Il Governo Meloni se ne è dimenticato. Eppure il Mezzogiorno non è un problema ma una preziosa ricchezza per l’intero Paese. L’Italia può migliorare la sua situazione solo attraverso uno sviluppo equilibrato del Sud.

La manovra è molto rigorosa e conservativa, molto prudente sulla finanza pubblica, come è giusto che sia, tenuto conto della complicata situazione economica e dello scenario internazionale: se da un alto apprezziamo l’impegno per pareggiare i saldi ad ogni capitolo di spesa, così come le misure in favore di famiglie e imprese necessarie per superare questo periodo difficile e contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione, dall’altro non riscontriamo alcuna lungimiranza e visione sul fronte della produttività e occupabilità. Gli strumenti agevolativi per le imprese sono stati ampiamenti trascurati o esclusi dal provvedimento.

Penso al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e al credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali che non sono stati riprogrammati nella manovra, così come la decontribuzione Sud che ha rappresentato un ottimo incentivo e impulso al lavoro degli ultimi anni. Numerose imprese – continua il Presidente Fontana – hanno potuto diversificare e ampliare la propria capacità produttiva e assumere nuovo personale. Anche per l’auspicato taglio del cuneo fiscale non è sato previsto un intervento decisivo e incisivo che sarebbe stato determinante per lavoratori e imprese e sul reddito di cittadinanza si rinvia la soluzione del problema, senza individuare quali politiche possano assicurare l’accesso al lavoro e la tutela sociale. Una politica orientata a favorire l’occupabilità richiede una visione organica che riveda contributi, tasse, scuola e formazione. Solo così si creano nuovi posti di lavoro e si valorizza il capitale umano. Nello stesso tempo riteniamo opportuno reintrodurre il patent box, la misura che detassa gli investimenti in ricerca e realizzazione di brevetti.

Non chiediamo assistenzialismo con aiuti a pioggia, ma politiche attive del lavoro.

In un periodo storico così delicato in cui l’Italia, anche con il sostegno delle risorse del Pnrr, è orientata a colmare i divari di competitività, attraverso investimenti ingenti che garantiscano le transizioni green, energetica e sociale, è necessario sostenere la capacità di essere protagonista e di poter competere ad armi pari con gli altri Paesi.

Per questo chiediamo a gran voce che nella versione finale della Legge di Bilancio vengano riconsiderate tutte le misure agevolative per ridurre questi divari con politiche più intense per il Mezzogiorno rispetto a quelle necessarie al resto del Paese e soprattutto certe su un orizzonte temporale più ampio. Il nostro auspicio – conclude il Presidente Fontana – è che tutte gli strumenti di sostegno vengano prorogati fino al 2026, in concomitanza con la scadenza prevista per il Pnrr. Auspichiamo e siamo fiduciosi che Governo e Parlamento, dando ascolto alla voce delle imprese, intervengano con urgenza per colmare queste gravi lacune.

Serve un Mezzogiorno più competitivo per la ripresa dell’Italia. Il Sud è la questione nazionale e non è rinviabile. Ridurre drasticamente gli squilibri regionali è la sola strada praticabile per rilanciare l’intero sistema di un Paese”.

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