Ostuni, consiglio comunale sul demanio costiero: escluso Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima
Domenico Pecere denuncia il mancato accoglimento della sua richiesta di intervento: «Negato un contributo qualificato al dibattito pubblico su ambiente e democrazia partecipativa. Chiesta spiegazione formale all’Amministrazione»
«Quello che doveva essere uno spazio di apertura, confronto e trasparenza si è trasformato in un luogo opaco, chiuso a un dialogo pretestuoso e sordo alle istanze della cittadinanza». Così Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima, commenta quanto accaduto durante il Consiglio Comunale monotematico del 6 giugno a Ostuni sui contestati bandi per concessioni demaniali lungo la costa.
Durante la seduta, Pecere, che aveva regolarmente protocollato il 30 maggio una richiesta di partecipazione, in quanto rappresentante di un organismo della Direzione Generale Clima in Commissione Europea, non ha ricevuto né tempestivo riscontro né motivazione formale di diniego. «Un comportamento istituzionalmente discutibile e lesivo dei principi di buona amministrazione», ha dichiarato, specificando che la sua presenza avrebbe apportato contributo utile al dibattito e non avrebbe potuto in alcun modo essere accostata all’associazionismo locale o sostituita da quella del Forum della Società Civile, poiché il Patto Europeo per il Clima è una iniziativa della commissione europea autonoma ed indipendente, introdotta nel 2020, e che ogni amministratore di un ente pubblico dovrebbe conoscere e condividerne gli obiettivi.
Secondo Pecere, la Presidente del Consiglio comunale si sarebbe limitata nel rispondere in maniera tardiva, con una pec solo qualche ora prima della seduta del consiglio comunale.
Nella lettera, in maniera piuttosto approssimativa, veniva «accomunata» la richiesta dell’Ambasciatore a quelle pervenute dalle associazioni ambientaliste locali, fornendo a tutti la stessa motivazione di diniego; ossia che la presenza della Presidente del Forum della Società Civile avrebbe rappresentato tutte le richieste pervenute. Peccato, però, che l’Ambasciatore con il Forum della Società Civile non c’entrasse nulla.
Durante la seduta del consiglio comunale, poi, la Presidente del Consiglio si è letteralmente “dimenticata” della richiesta pervenuta dall’Ambasciatore, il quale si aspettava quantomeno un chiarimento.
L’intervento dell’Ambasciatore era volto ad arricchire il dibattito con competenze tecnico-istituzionali sulle politiche climatiche europee, in linea con quanto previsto dal regolamento comunale in tema di partecipazione e trasparenza.
L’unica voce esterna ammessa è stata infatti quella della Presidente del Forum della Società Civile, «che ha dovuto dribblare il testo del suo ottimo intervento a causa di un ordine del giorno sopraggiunto dal sindaco, cui è stata data priorità nel quale annunciava la decisione di voler revocare il bando tanto contestato».
Per Pecere, si è trattato di un’ennesima occasione mancata da parte di questa amministrazione per dimostrare un reale interesse verso le politiche climatiche europee, per valorizzare contributi qualificati e garantire un dialogo equo su temi di interesse collettivo. La decisione finale, seppur lodevole, di fare retromarcia sulle sette concessioni demaniali contestate, votata poi all’unanimità dal consiglio comunale, è sembrata però più un tentativo di voler mettere la polvere sotto il tappeto e non di far luce sulle responsabilità e un maggior approfondimento dal punto di vista ambientale, ciò che purtroppo è mancato nel dibattito.
Infine, l’Ambasciatore ha inviato una PEC all’Amministrazione comunale per chiedere formalmente spiegazioni al sindaco, al presidente del consiglio comunale, ai consiglieri e al segretario comunale su quanto accaduto. «la conoscenza ed il rispetto delle istituzioni, soprattutto se europee, dovrebbero essere un segno distintivo per un Comune che dichiara di voler rafforzare il dialogo con le istituzioni comunitarie», conclude Pecere.