Portavecchia, “un mare di disagi”
Portavecchia a Monopoli sarà riaperta? È la legittima domanda che in tanti si stanno ponendo in quest’ultimo periodo, anche alla luce di quanto emerso nell’ultimo Consiglio Comunale. Come noto, la spiaggia subisce una lenta, ma inesorabile, erosione costiera. Il dibattito politico, in questi ultimi giorni, è stato molto accesso e ha visto come protagonisti, oltre agli amministratori, anche il consigliere di opposizione Pietro Brescia e il Partito Democratico, intervenuto con apposita nota. Per capire il motivo di tanto interesse e preoccupazioni in merito a un progetto che ha letteralmente bloccato un accesso fondamentale al centro storico, è necessario fare un passo indietro, al 2019 quando, la ditta appaltatrice del progetto, esperta nel settore, con un lavoro eseguito a regola d’arte, aveva davvero restituito alla città una bella porzione di spiaggia grazie a un innovativo progetto di ripristino dell’arenile secondo le linee guida della Regione Puglia. Ma come mai tutto è stato vanificato? In questi giorni, nella nota diffusa dall’assessore Cristian Iaia, si apprende che in realtà, il finanziamento discusso durante l’ultima assise comunale, oggetto di interrogativi anche in aula, risale al 2019 ed è destinato alla realizzazione delle barriere frangiflutto, già previste negli studi affidati nel 2018 al Politecnico di Bari in occasione del ripristino dell’arenile. Insomma, con un notevole ritardo, sembra che il Comune stia pensando di fare quello che già avrebbe dovuto realizzare nel 2019, proteggendo pertanto l’arenile già a partire da quegli anni impedendo, con molta probabilità, che la neonata spiaggia fosse nuovamente inghiottita. Ma cosa prevede l’ultimo progetto presentato? «L’intervento – si legge nella nota stampa comunale diffusa a marzo 2025 – mira a integrare armoniosamente la città storica con il paesaggio costiero, recuperando il valore storico e ambientale dell’area di Portavecchia. Uno degli aspetti centrali del progetto è il ripristino dell’accesso originario al centro storico, eliminando il passaggio attuale attraverso la breccia nelle mura urbiche. Un altro elemento chiave riguarda l’abbassamento della quota del lungomare di circa 1,2 metri, che permetterà di ripristinare l’originaria quota degli edifici prospicienti via Portavecchia e di migliorare la visione del mare e della linea di costa, attualmente penalizzata dall’attuale dislivello. Inoltre, la riduzione dell’altezza della balconata a mare, da 3 a 2 metri, contribuirà a una migliore fruizione visiva. Per garantire la stabilità e la sicurezza dell’area, il muro di contenimento in cemento sarà sostituito con un nuovo elemento frangionda dal profilo concavo». Ma cosa è successo? In una nota del PD di Monopoli si legge che «in considerazione del fatto che il cantiere della Portavecchia prevede una fine lavori per marzo 2026, riteniamo le ultime varianti presentate comportino un’importante modifica al progetto iniziale sia di natura concettuale che realizzativa». Insomma a preoccupare sono la tempistica e le varianti, oltre al timore di un ulteriore allungamento dei tempi di consegna dei lavori, ma nella nota diffusa dall’assessore Iaia si legge che «non esiste alcun nuovo quadro economico né una riprogettazione che possa far slittare la consegna. Stiamo parlando di attività avviate anni fa e basate su studi già realizzati, che oggi si stanno semplicemente perfezionando. La scadenza resta confermata». Insomma, come si suol dire, il tempo è galantuomo e, in questo caso marzo 2026 ci dirà la verità.
Cosimo Lamanna