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Il Circo Immaginario: trucchi, trucchetti e bottoni con i Superpoteri

Benvenuti sotto il tendone del Circo Immaginario, dove la politica non è più una questione di ideali, programmi o visioni a lungo termine, ma un susseguirsi di numeri da spettacolo. I protagonisti? Sempre gli stessi, anche se con maschere nuove e vestiti bicolore – ché il monocolore ormai fa demodé.
In questo grande show, le poltrone non sono semplici sedute imbottite: sono veri e propri troni incantati, dotati di bottoni magici che tengono incollati i loro occupanti ben oltre la logica, la decenza e il tempo massimo. Una volta seduti, pare impossibile alzarsi. Superpoteri? No, solo una buona dose di furbizia, retorica da palcoscenico e un’abilità straordinaria nel reinventarsi a ogni stagione politica.
La coerenza è ormai un animale estinto. L’appartenenza politica, quella vera, ha lasciato il posto a un trasformismo acrobatico degno dei migliori trapezisti: salti mortali tra coalizioni, giravolte su dichiarazioni precedenti, capriole logiche che lasciano a bocca aperta. E se domani l’aria cambia? Nessun problema, si cambia anche il cappello. Basta che sia bicolore, possibilmente di tendenza.
Nel frattempo, anche a Monopoli – sì, proprio quella città che molti conoscono più per il gioco da tavolo che per la vita politica – si sentono sempre più forti le voci sulle candidature imminenti. Le indiscrezioni girano di bocca in bocca come pop-corn tra il pubblico. Si dice, si mormora, si sussurra. Ma nessuno smentisce davvero. E del resto, cosa sarebbe un buon circo senza un po’ di suspense?
Tra un elettore disilluso, un selfie istituzionale e una conferenza stampa camuffata da show, il Circo Immaginario continua a girare, città per città, comune per comune, sempre pronto a rialzare il sipario.
E lo spettacolo? Sempre lo stesso.
Le promesse rimbalzano come palline da giocoliere.
I proclami si alzano in volo come colombe… che però tornano sempre al mittente.
Le dichiarazioni d’amore per il territorio si moltiplicano, almeno fino alla prossima tornata elettorale.
E i cittadini? Applaudono, fischiano o se ne vanno in silenzio. Ma intanto pagano il biglietto.
La politica, in fondo, ha solo cambiato format: da dibattito a reality, da istituzione a intrattenimento. E il trucco più grande? Farci credere che è tutto normale.
Prossimo spettacolo alle 21.00. Poltrone comode. Bottoni ben premuti. Applausi registrati.
Ingresso gratuito, uscita a pagamento.
Cosimo Mimmo Panaro

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