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Il Politecnico porta in Giappone la ricerca sulla mobilità sostenibile

Il Politecnico di Bari si è fatto ambasciatore dell’innovazione italiana in Giappone. Nei giorni scorsi, a Kobe, in occasione di AITA 2025 – 18th International Workshop on Advanced Infrared Technology and Applications, l’ateneo barese ha presentato uno studio all’avanguardia sui materiali bio-based applicati al settore automobilistico, frutto della collaborazione con l’Università dell’Aquila e l’Università di Pisa. La ricerca rientra nei progetti nazionali CO-SMART ed ECOFRIEND, sviluppati nell’ambito del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) e finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca tramite i fondi del PNRR – NextGenerationEU.

A illustrare i risultati è stato Umberto Galietti, professore ordinario di Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management (DMMM) del Politecnico di Bari, autore della pubblicazione scientifica “Thermographic Evaluation of Thermophysical Properties in Bio-Based Foams for Automotive Interior Components”.

Lo studio esplora l’uso di schiume poliuretaniche bio-based arricchite con microcapsule di materiali a cambiamento di fase (PCM), ricavati da oli esausti di cottura, per la produzione di componenti interni automobilistici. Un esempio concreto di economia circolare applicata alla mobilità. Attraverso analisi termografiche non distruttive, i ricercatori hanno confrontato materiali tradizionali e innovativi, evidenziando differenze significative nel comportamento termico. La metodologia adottata, la step thermography in configurazione di trasmissione, ha permesso di stimare in modo rapido e su larga scala la presenza di PCM nei polimeri sostenibili, aprendo nuove possibilità di applicazione.

La presenza ad AITA 2025 ha rappresentato per il Politecnico di Bari e per le università partner un’occasione di confronto con la comunità scientifica internazionale e una vetrina per il contributo italiano alla sfida della mobilità sostenibile. Insieme al prof. Galietti, hanno partecipato anche i ricercatori Giuseppe Dell’Avvocato ed Ester D’Accardi dell’Università dell’Aquila, co-autori del lavoro.

Con questo studio, le università italiane confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo di tecnologie innovative e sostenibili, in linea con gli obiettivi del Centro Nazionale MOST e dei progetti CO-SMART ed ECOFRIEND.

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