Dario Ginefra sulla questione raddoppio Bi Oil

Il Partito Democratico di Monopoli si è sempre sentito fortemente impegnato in una difesa sostanziale e fattiva dell’ambiente.

Testimoniano questo impegno tutte le iniziative del gruppo consiliare comunale in favore di una azione di monitoraggio costante e autonoma delle condizioni ambientali della città; in merito alla vicenda Ital Bi Oil riteniamo opportuno far conoscere alla città l’interrogazione presentata dall’on. Dario Ginefra, il quale pur assente nello scorso consiglio comunale, per impegni parlamentari connessi alla legge di bilancio, non ha voluto far mancare il suo sostegno.

Questo il testo della sua Interrogazione al Ministro:

Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
Interrogazione a Risposta in Commissione

Premesso che:

– nella città di Monopoli è ubicato l’impianto di produzione di estere metilico da oli vegetali gestito da ITAL BI OIL;
– nel settembre del 2014 veniva presentato al Ministero interrogato un progetto di aumento della capacità produttiva dell’esistente impianto;
– tale procedimento si concludeva a settembre 2016 con l’emissione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Decreto n.245/2016 con cui veniva rilasciata la compatibilità ambientale favorevole (VIA) con prescrizioni, nonché l’autorizzazione integrata ambientale per una nuova sezione di distillazione glicerina e una nuova sezione di produzione di oli tecnici esterificati;
– jl Consiglio Comunale di Monopoli (Ba) e l’Amministrazione dello stesso hanno evidenziato che tutta l’attività svolta nell’ambito dei procedimenti finalizzati all’approvazione di progetti di ampliamento e realizzazione di nuovi impianti produttivi aventi rilevante impatto ambientale sul territorio comunale (tra cui quelli di proprietà del Gruppo Marseglia) è stata da sempre orientata alla tutela della salute dei cittadini;
– durante il periodo occorso per il rilascio della procedura autorizzatoria il Comune di Monopoli sarebbe stato chiamato ad esprimersi due volte nell’ambito del procedimento stesso: una prima volta a dicembre 2014 con riferimento al procedimento di VIA, chiamato in causa dalla Regione Puglia che dovendo esprimere il proprio parere endoprocedimentale, ha richiesto le valutazioni di competenza agli Enti ed alle Amministrazioni coinvolte a vario titolo dal progetto. Occorre ricordare che in tale occasione il Comune di Monopoli, “preso atto che la documentazione progettuale in atti oltre a non risultare pienamente rispondente ai contenuti previsti per legge, non consentiva di fatto una valutazione degli effetti ambientali in termini cumulativi, né dava evidenza dell’utilizzo delle migliori tecniche disponibili (e quindi della massima riduzione egli impatti ambientali)” in ossequio dei principi di precauzione e prevenzione, esprimeva parere negativo alla realizzazione dell’intervento in questione. Successivamente, a dicembre 2015, il lo stesso Comune sarebbe stato richiamato ad esprimere il proprio parere nell’ambito del procedimento di AIA. In tale occasione “il Comune confermava il proprio parere negativo reso a dicembre 2014 ed affermava che un eventuale rilascio dell’AIA non poteva prescindere, proprio in virtù delle caratteristiche della zona già interessata dalla presenza di rilevanti insediamenti industriali ed estrema vicinanza di aree residenziali, da una visione di insieme e cumulata delle attività presenti e dall’imposizione di svariate prescrizioni ambientali”
– con riferimento al procedimento di VIA, la Regione Puglia consolidava il proprio parere favorevole con prescrizioni, prendendo atto dei due pareri espressi dal comitato VIA regionale con delibera di giunta del 6 settembre 2016;
– il Decreto Ministeriale non citerebbe in alcun modo né la Delibera di Giunta Regionale di espressione del parere di VIA in cui si consolidano anche le valutazioni di competenza degli altri Enti ed altre Amministrazioni a vario titolo coinvolte tra cui il Comune di Monopoli, né in alcun modo vengono citati i due pareri negativi resi dal Comune di Monopoli.l;
– alla luce dell’iter amministrativo sopra descritto, le strutture tecniche e legali del Comune di Monopoli, starebbero approfondendo gli elementi utili per poter avviare un ricorso amministrativo al Decreto Ministeriale autorizzativo dell’aumento della capacità produttiva (dall’11 ottobre 2016 decorrono i termini previsti dallo stesso Decreto per un ricorso al TAR, pari a 60 giorni, o al Capo dello Stato pari a 120 giorni) anche alla luce della valutazione che l’istruttoria operata dal Ministero dell’Ambiente risulterebbe carente di elementi evidenziati dal Comune di Monopoli e pertanto l’autorizzazione concessa risulterebbe dannosa ed illegittima per la stessa comunità;

Tanto ció premesso si chiede al Ministro interrogato:

– se sia stato informato di tale questione dai propri uffici;
– se non ritenga opportuno promuovere un incontro con le parti interessate per meglio comprendere le preoccupazioni e le ragioni di tale protesta;
– se sia stato valutato l’impatto del progetto in questione, anche allq luce delle diverse realtà già operanti sul territorio;
– quali siano i presupposti di sostenibilità ambientale che avrebbe determinato l’Amministrazione centrale ad assumere tale decisione.

Roma, 30 novembre 2016

Dario Ginefra