Monopoli: “senza vergogna” … così un comunicato di Manisporche

SENZA VERGOGNA

  • Il progetto della Solemare per l’area portuale di Monopoli
  • Quattro ettari di residenze e servizi a ridosso delle banchine
  • La prima proposta e la sua bocciatura
  • La convocazione di una nuova Conferenza di servizi a tre giorni dal voto delle Amministrative
  • Nessun confronto con la città

Non finiremo mai di stupirci di fronte al comportamento disinvolto e arrogante del gruppo Romani&C. sulle questioni vitali, che interessano l’intera comunità monopolitana.

Un progetto, quello della Solemare (società proprietaria di meno della metà dell’area portuale in questione) che, senza alcuna presentazione pubblica, è stata portata all’attenzione degli Enti regionali, che lo hanno bocciato, con motivazioni sovrapponibili a quelle avanzate dal movimento Manisporche due anni prima.

Tale bocciatura ha riaperto così, di fatto, un nuovo iter a un nuovo progetto con tutti i passaggi previsti dalle normative vigenti: Giunta comunale, Commissione consiliare, Consiglio comunale e Conferenza di servizi. Ma, imperterrito, il Sindaco, senza alcuna pubblicità, senza porlo a conoscenza della cittadinanza (a meno che non si sia esperti di quel labirinto digitale, che talvolta diventa il sito web del Comune), senza passaggi né in Consiglio comunale né in Commissione urbanistica (come espressamente richiesto nella delibera d’indirizzo votata all’unanimità in Consiglio, il 3 luglio dello scorso anno), comportandosi come se si trattasse di un normale procedimento amministrativo, riapre la Conferenza di servizi, convocandola per il prossimo 6 giugno, a tre giorni dalle elezioni amministrative del Comune di Monopoli e alla scadenza del suo mandato.

Non riusciamo a comprendere come gli Enti sovraordinati coinvolti possano assecondare un simile comportamento. Da parte nostra, nell’interesse dell’intera comunità monopolitana, compresa la stessa società Solemare, chiediamo l’immediata revoca della Conferenza di servizi e la necessaria pubblicizzazione del nuovo progetto, lasciando alla prossima Amministrazione di definire tempi e modi di conclusione di un procedimento tanto delicato e complesso.