L’Epifania tutte le feste porta via … Una tradizione che affonda le sue radici nel tempo

Tra un’ora o poco più, inizierà a volare nei nostri cieli la Befana, figura popolare legata alle festività natalizie che porta via. La Befana, molto diffusa in alcune regioni, si è poi diffusa in tutta la penisola italiana, mentre è meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra: dolci per i buoni e carbone per i cattivi. L’origine fu probabilmente connessa a un insieme di riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C. in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura, ovvero relativi al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo, diffuso nell’Italia Centrale e meridionale. Già a partire dal IV secolo d.C. la Chiesa di Roma cominciò a condannare tutti riti e le credenze pagane, definendole un frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni, che sfociarono, a partire dal Basso Medioevo, nell’attuale figura, il cui aspetto, benché benevolo, fu chiaramente associato a quella di una strega. L’aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all’inizio dell’anno. Condannata quindi dalla Chiesa, l’antica figura pagana femminile fu accettata gradualmente nel Cattolicesimo e associata all’arrivo dei Magi .Secondo una versione “cristianizzata” di una leggenda risalente intorno al XII secolo, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù , non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una signora anziana. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

Vi sono associate alcune filastrocche come

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
Viva, Viva La Befana!

L’Epifania, in ogni caso, tutte le feste porta via……….

Allora tutti a nanna, buoni e cattivi…. domani troverete il meritato compenso….

 

Cosimo Lamanna

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