Basta antenne a Monopoli

L’invito a dire basta alle antenne a Monopoli è riportato in un comunicato del prof. Stefano Carbonara del gruppo “Bellezza e benessera a Monopoli”. “A Monopoli – scrive Carbonara – sono presenti oltre 50 antenne per telefonia, radio e Tv, le cui radiazioni sono particolarmente dannose per la salute dei cittadini. La battaglia del Comitato dell’Impalata contro le antenne della Loggia di Pilato non ha avuto risultati. Gli impegni presi dagli amministratori comunali da oltre 20 anni per ridurre il rischio di radiazioni non sono stati mantenuti, anzi sembra che il Comune stia per autorizzare nuove antenne di cui una in contrada Antonelli/Lamascrasciola“. L’invito è quello di cogliere la Giornata Mondiale Stop 5G di sabato 25 gennaio per chiedere al Comune di mantenere gli impegni presi non autorizzando altri impianti, andando in tal modo ad allargare il più generale invito alla tutela della salute pubblica reclamato con forza ieri in Consiglio Comunale dalla città.

Tutta l’Italia si mobiliterà nella Giornata Mondiale Stop 5G per la difesa dell’ecosistema e della salute pubblica insieme al resto del mondo, in programma la più grande catena umana della storia contro l’elettrosmog e i pericoli del 5G.

Sabato 25 Gennaio 2020 l’Alleanza Italiana Stop 5G aderisce alla giornata di protesta promossa dall’appello internazionale Stop 5G dalla Terra e dallo Spazio, raccolte in 204 paesi 172.395 firme (tra queste, quelle di 4.800 scienziati, 2.800 medici, 770 apicoltori e 2.000 organizzazioni ambientaliste) per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’Organizzazione delle Nazioni Unite e ai governi nazionali di fermare una sperimentazione altamente rischiosa, recepito l’allarme della comunità medico-scientifica.
Nella stessa giornata, sono infatti previste manifestazioni in Australia, Belgio, Bermuda, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Grecia, Irlanda, Giappone, Kenya, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
L’obiettivo, nel resto del mondo come in Italia, è fermare il dispiegamento di milioni di nuove antenne terrestri 5G e il lancio in orbita di 50.000 satelliti nello spazio, richiesta per altro già inoltrata al Parlamento Europeo dall’Alleanza Italiana Stop 5G intervenuta a Bruxelles come portavoce dell’Alleanza Europea Stop 5G (Ottobre 2019).
Dopo oltre un anno di iniziative anche in sedi istituzionali, dopo le 45.000 firme raccolte on-line, dopo la Risoluzione di Vicovaro, la doppia mobilitazione nazionale (Giugno 2019), e la prima manifestazione nazionale davanti Montecitorio culminata nel convegno internazionale per la moratoria tenuto alla Camera dei Deputati con la partecipazione di relatori di fama mondiale (Novembre 2019), in 131 Comuni d’Italia sono stati approvati atti per la precauzione, la moratoria e la protezione della salute pubblica, emanate da 28 sindaci ordinanze urgenti per bloccare il wireless di quinta generazione in altrettanti municipi dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, mentre 5 Comuni hanno approvato lo stanziamento di fondi pubblici per cofinanziare studi indipendenti sugli effetti sanitari del 5G.

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