Violenza contro le donne, mostra a Castellana Grotte

L’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite stima che una donna su tre nel mondo è vittima di violenza o stupro, che è la più abominevole forma di brutalità che si possa perpetrare ai danni di una donna. Un fenomeno che origina da una sub cultura machista che ancora considera il genere femminile inferiore e quindi per certi folli versi “meritevole” di certe “attenzioni non volute”. Lo stupro non è solo un gesto spregevole che lascia segni sul copro, le ferite più profonde sono quelle inflitte all’anima, alla dignità, alla consapevolezza di sé.

Certe domande insinuano, poi, “il ragionevole sospetto” che in una qualche maniere talune donne se la siano un po’ andata a cercare… “Come era vestita? Indossava abiti provocanti? Tornava a casa da sola di sera tardi?” Ed ecco che la vittima non è più tale ed il suo aggressore non ha poi compiuto un gesto così ignobile.

Per contrastare questi pregiudizi e per contribuire a destrutturare questa atavica concezione per cui le donne devono stare a posto loro, l’Amministrazione Comunale, ed in particolare l’Assessorato ai Servizi sociali, in collaborazione con l’Ambito Territoriale di Putignano, il centro antiviolenza Andromeda e l’Associazione Sud Est Donne, nell’ambito del progetto “La rivoluzione delle Sibille” ospita una mostra dall’altissima valenza sociale “Com’eri vestita?”. Un’istallazione con 17 abiti indossati da donne che sono state vittime di stupro che saranno esibiti a Palazzo Municipale nello spazio antistante la Sala delle Cerimonie da venerdì 7 febbraio sino al 14 febbraio 2020, dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Oltre all’apertura mattutina sono previste delle aperture straordinarie: martedì 11 e giovedì 13 febbraio, dalle ore 16:00 alle ore 17:30. Poi ancora sabato 8 e domenica 9 febbraio, dalle ore 10:00 alle ore 12:00. L’ingresso è libero e gratuito.

La mostra nasce dall’idea dell’Università del Kansas, negli Stati Uniti, ed è approdata in Italia grazie all’associazione Libere Sinergie. “Com’eri vestita?” un quesito che inopportunamente viene rivolto alle donne che hanno subito una violenza sessuale, aggiungendo dolore al dolore, quasi a sottendere che indossando abiti meno succinti lo spiacevole incidente avrebbe potuto evitarsi.

“L’assessorato ai Servizi Sociali è in prima linea nel contrasto alla violenza di genere, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quella che può, ormai, definirsi una vera emergenza sociale, ovvero la discriminazione e la prevaricazione nei confronti delle donne che sfocia troppo spesso, come ne testimonia il numero crescente, in femminicidio – ha commentato l’assessore ai Servizi Sociali Maurizio Tommaso Pace – ma il programma prevede anche un altro importante tassello il flash mob One Billion Rising che avrà luogo il 14 febbraio in piazza Garibaldi alle ore 17:00. Sulle note di Break the Chain, invitiamo la cittadinanza ad unirsi a noi in questa danza liberatoria che vuole testimoniare in maniera pacifica e gioiosa che abbiamo bisogno di spezzare le catene della violenza di genere che ancora attanagliano troppe donne e bambine nel mondo. Il flash mob vedrà la partecipazione delle scuole di danza e delle associazioni sportive della Città, perché lo sport è un potente strumento attraverso cui far veicolare modelli positivi di razionamento. La scelta del giorno – ha concluso – non è affatto casuale. A San Valentino si vuole evidenziare come l’amore debba essere gioia e fonte di vita e non sfociare in morbosità e possesso sino al terribile epilogo della morte”.

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