Polignano, il M5S denunciò nel 2013 la discarica abusiva

Il sequestro della discarica abusiva con decine di tonnellate di rifiuti situata all’interno degli immobili di proprietà comunale di via Conversano, laddove un tempo sarebbe dovuto sorgere il mercato ortofrutticolo, in realtà è una ri-scoperta. Nel lontano dicembre 2013, infatti, un incendio nei tre enormi fabbricati “scheletro” fece emergere la presenza di documenti più o meno intatti di varia natura su cui erano leggibili nomi e cognomi, con tanto di dati sensibili: autorizzazioni e licenze edilizie concesse a nostri concittadini, multe con nomi e dati, verbali, contestazioni, fogli di servizio e persino oggetti improbabili come pilomat, segnaletiche, riviste, addirittura targhe e segnaletiche indicanti le vie e una targa commemorativa del centenario dell’Unità d’Italia del 1961.

Stando alle premesse di legge e al buon senso – dichiara la consigliera Maria La Ghezza (M5S) – come Attivisti del MoVimento 5 Stelle presentammo prontamente richiesta formale di chiarimento riguardo la natura degli atti abbandonati e le modalità di trasferimento che, a prima vista, apparvero decisamente anomale”.

Alla richiesta del MoVimento 5 Stelle, protocollata il 19 dicembre 2013, l’ufficio del responsabile alla Trasparenza e il Dirigente del settore Cultura rispose nei primi giorni di gennaio 2014: dichiarando, in definitiva, che a Palazzo di Città nessuno sapeva come c’erano finiti lì. Né che era nota la natura degli atti abbandonati. Nella nota di risposta alla richiesta del Movimento 5 Stelle, dopo la precisazione che il trasferimento dell’archivio avvenne conformemente al D.Lgs. 42/2004 dai locali della Sarnelli ai locali di proprietà del Comune alla C2 (l’attuale archivio storico) si legge “questo Ufficio non ha mai avuto alcuna notizia circa la presenza di materiale d’archivio nel mercato ortofrutticolo e, pertanto, ne ignora la consistenza, la tipologia, gli estremi cronologici, la presenza di un eventuale elenco di consistenza né tanto meno le modalità di trasferimento di tale documentazione e la loro precedente allocazione”; e nella nota successiva si comunica la trasmissione della richiesta di chiarimento a tutti i dirigenti degli altri settori.

Ora, a distanza di ben sei anni dalla nostra segnalazione – conclude Maria La Ghezza (M5S) – la Guardia di Finanza infligge, purtroppo ma giustamente, sia l’ecotassa dovuta sia le pertinenti sanzioni amministrative. E chi paga? Ovviamente i cittadini polignanesi. Tutto mentre la classe politica che guida questo paese dal lontano 2012 se ne infischia, convinta di non dover mai pagare le conseguenze della propria inadeguatezza”.

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