A Conversano il vescovo espone la Croce del XIII sec esposta nelle epidemie

Il coronavirus fa paura. E nel giorno del Venerdì Santo, con le celebrazioni limitate come misura precauzionale contro la diffusione del Covid 19, si fa quel che si può pur di santificare la ricorrenza e ottemperare ai dettami dell’emergenza coronavirus. A Conversano ci si rivolge alla protezione della fede e il vescovo mons. Giuseppe Favale e l’arciprete della Basilica Cattedrale, don Felice Di Palma, hanno deciso di rispolverare il crocifisso in legno risalente al XIII secolo per invocare l’aiuto divino e scongiurare i rischi dell’epidemia. Per gli storici e i religiosi, quel crocifisso ha rappresentato un vero e proprio riferimento simbolico, una sorta di antidoto spirituale. “L’ultima volta è stato esposto in occasione della Seconda Guerra Mondiale” per chiedere il dono della cessazione del conflitto bellico” ha spiegato don Di Palma prima di togliere.

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