Proposte Confimi Industria Alimentare Bari

“ Il ministro degli Esteri Di Maio, dichiara Alessandro Tatone presidente di Confimi Industria Alimentare Bari, ha promosso la costituzione di un Tavolo di consultazione con le Parti Datoriali per la definizione di un PATTO PER L’EXPORT, che definisca un pacchetto di iniziative e strumenti per far ripartire l’internazionalizzazione del Made in Italy dopo la pandemia”.
“Si tratta di un’iniziativa lodevole, prosegue Tatone, che ci piacerebbe veder replicata anche nella nostra Regione, che tanto bene ha fatto in passato per promuovere le nostre produzioni”.
Di seguito alcuni punti che per Confimi Industria Alimentare Bari sarebbe indifferibile approfondire:

1) E-Commerce: mettere a disposizione un’unica piattaforma digitale open sourse che ogni azienda potrebbe customizzare e personalizzare;
2) Accordo unico per il Trasporto di quanto venduto on line: 1 sola Convenzione a cui tutte le aziende di trasporto possono aderire assicurando livelli di servizio certi e tariffe collo/peso unificate e concorrenziali;
3) Partecipazione a Fiere Internazionali: non più contributi a pioggia ma investimenti importanti per garantire contatti diretti con operatori specializzati; COPERTURA TOTALE dei costi solo per le aziende che si UNISCONO, che fanno squadra con contratti di RETE operativi e veri (se non prendiamo atto della sproporzione tra il nanismo della maggior parte delle nostre aziende che vanno all’estero rispetto alla dimensione degli interlocutori esteri continueremo a fare la guerra con armi spuntate);
4) Intermediari PROFESSIONALI seri e riconosciuti (basterebbe richiedere se hanno realizzato almeno 5 transazioni negli ultimi 12 mesi)
5)RIFONDAZIONE TOTALE DELL’ICE: deve diventare una INVINCIBILE ARMATA, una vera e propria task force di assalto, suddivisa per settori merceologici senza nessun controllo da parte della politica ma gestita e al servizio esclusivo delle categorie produttive.
6) piattaforme logistiche gestite da operatori italiani in paesi stranieri collegate con la GDO, finanziate da Simest che distribuiscono tutto il made in italy, dall’agroalimentare alla moda, dalla meccanica all’arredamento, ecc.

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