Rifiuti dalla Calabria, FdI: “Emiliano revochi la delibera”

“Il 17 maggio scorso il presidente Emiliano ha deciso di essere ‘solidale’ con la Regione Calabria (lo aveva fatto anche con la Regione Lazio nell’estate 2019) e di accogliere e smaltire nelle discariche pugliesi 40mila rifiuti indifferenziati calabresi”. Così la segreteria regionale di Fratelli d’Italia sul caso-Martucci, il sito che la Regione ha scelto per smaltire 50 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti da Reggio Calbria, città in emergenza.
“Chiaramente da quando si diffusa la notizia – prosegue la nota – i cittadini dei nove siti interessati (Bari, Foggia, Manduria, Massafra, Mola di Bari, Cavallino, Ugento, Poggiardo e Conversano) hanno (giustamente) protestato ed è iniziata la tarantella dei rifiuti calabresi: i siti inizialmente individuati erano quelli Tarantini, poi, l’intervento di qualche politico-consigliere regionale di maggioranza li ha fatti dirottare nel Barese, territorio dell’assessore all’Ambiente, che deve a sua volta dirottarli altrove e oggi arriviamo nel Salento… Siamo certi che il balletto è destinato a continuare”, aggiungono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo. “Per questo – proseguono – abbiamo chiesto (ormai 10 giorni fa) l’audizione dell’assessore Stea e dei sindaci e commissari prefettizi dei Comuni interessati non solo per il mancato coinvolgimento degli stessi nella fase decisionale, ma perché siamo convinti che proprio la decisione si basi su elementi non solo non condivisibili, ma irregolari sul piano amministrativo.

Secondo il direttore dell’Ager, Gianfranco Grandaliano, i pugliesi sono bravi a fare una raccolta differenziata e quindi oltre il danno la beffa! Non solo essere ‘bravi’ comporta sul bilancio familiare una delle TARI più alte in Italia, ma il fatto che le discariche siano non piene e quindi possono accogliere i rifiuti calabresi. Testuale: “per ogni singolo impianto, capacità disponibili di trattamento rispetto a quelle nominali autorizzate”. E quindi invece che cominciare a pensare alla loro chiusura le riempiamo con altri rifiuti non nostri! E allora tanto valeva pagare meno TARI e riempirle di rifiuti pugliesi.

Non solo, sul piano legislativo l’art. 182 (comma 3) del Decreto Legislativo 152/2006 recita: “È vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in Regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l’opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano”. La norma si riferisce alla gestione ordinaria dei rifiuti e non in casi di emergenza. Vale a dire che se per caso per questioni territoriali di contiguità o continuità si colgono migliori opportunità economiche per il bacino di utenza da servire ordinariamente sono possibili accordi tra Regioni.

Sempre per chiarezza nel successivo comma 3 bis si specifica che le situazioni di emergenza e quindi straordinarie sono quelle “causate da calamità naturali per le quali è dichiarato lo stato di emergenza di protezione civile ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225”. Non risulta ci risulta che sia questo il caso! Semmai si presentasse – e ci auguriamo ‘mai’ per gli amici calabresi – Emiliano sarebbe tenuto a convocare le comunità interessate perché sia la ‘Puglia solidale’ non Emiliano che non è il padrone della Regione!

Quindi, in conclusione, la delibera deve essere immediatamente revocata perché immotivata sotto il profilo tecnico-giuridico e perché permettere di fare campagna elettorale su dove smaltire i rifiuti calabresi a questo o quel politico di maggioranza è anche peggio”, conclude la nota di FdI Puglia.

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