Di Maio a Bari per sostenere la candidata anti-Emiliano

Stasera a Bari, domani alle 10 a Foggia, alle 12,30 ad Andria, alle 17,30 a Maglie e alle 21,00 a Galatina. È una campagna elettorale serratissima quella che inizia oggi per il leader del Movimento Cinque Stelle e ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Puglia. Iniziativa che nelle prossime ore non potrà passare inosservata tra le fila del Pd, visto che il partito di Zingaretti proprio in quella regione rischio di vedersi strappare la vittoria dal centrodestra, soprattutto se dovesse cader vittima del fuoco amico degli alleati di Governo, 5 stelle e Italia Viva.

Il tour

Un’agenda ricca di tappe e dal ritmo convulso per l’ex capo politico del Movimento e attuale ministro degli Esteri, che già stasera, dopo la puntata a Cernobbio per il Forum Ambrosetti, sarà a Bari per un incontro pubblico cuore e cuore con i cittadini, improntato sull’interazione diretta e il dialogo. Poi di seguito, già domattina, andrà a Foggia – maniche arrotolate e tanto fiato, suggerisce qualcuno, vista la vicinanza tra i diversi appuntamenti – per vedere le aziende del territorio, nonostante proprio in quelle zone si sia appena registrata un’impennata dei contagi. Lì ci sarà il primo punto stampa sull’esito dei colloqui con i diversi imprenditori dei settori alimentare, tessile, meccanico, chimico e della carta, in una zona nota per gli ottimi collegamenti stradali e ferroviari. Il timing prevede che per fine mattinata sarà ad Andria, la città dei tre campanili famosa per il Castel del Monte, all’interno del parco nazionale dell’Alta Murgia, dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco. Nella seconda parte della giornata sarà il turno di Maglie, 15.000 abitanti in provincia di Lecce, crocevia culturale di una vasta area, che comprende tutti i paesi del Capo di Leuca a solo 19 chilometri da Otranto. Il sabato si concluderà a Galatina, 26.000 abitanti nel Salento centrale, con la sua terra rossa che accoglie ulivi e viti. Il giorno successivo, sveglia presto per il meeting di Martina Franca, con un altro incontro stampa alla fine del saluto ai cittadini. Per pranzo si sposerà a Grottaglie, la città delle ceramiche in provincia di Taranto, dove è in programma un ‘caffè per il sì al Referendum’ – come ha spiegato lui stesso sulle sue pagine social –, per chiudere con la salentina Erchie nel pomeriggio, dove offrirà un altro caffè alle genti del luogo e sarà pronto ad ascoltare proposte e rispondere a domande. Per terminare il tour elettorale, infine, visiterà il capoluogo di provincia Brindisi, che ha un ruolo commerciale importante per la regione con il suo porto naturale sull’Adriatico.

In Puglia per sostenere la candidata anti-Emiliano e per il referendum

Alla domanda su quale sia la veste in cui Di Maio è lì, se da ministro dell’attuale governo giallorosso o da ex capo politico, dall’entourage trapela la seguente motivazione: “Lo fa da semplice iscritto al Movimento”. Un perché che desta qualche dubbio sulla sua veridicità e può creare qualche preoccupazione al candidato dem e governatore uscente Michele Emiliano, dal momento che la sua vittoria su Fitto del centrodestra, visti gli ultimi sondaggi (Youtrend stamattina aggregando Ipso, Noto, Tecnè e Winpoll-Cise, dava Fitto al 41,2%, Emiliano al 38,4 con la candidata Laricchia del M5s che peserebbe il 14,8 e Scalfarotto di Iv al 3,3), sarebbe appesa a indecisi e voto utile. Sempre nello stesso post sui social, Di Maio motiva il suo tour pugliese del fine settimana in maniera interlocutoria. Scrive: “Sarò in Puglia per trascorrere tre giorni insieme ad Antonella Laricchia”, la candidata 5 stelle, appunto. E prosegue: “Non vedo l’ora di confrontarmi con voi e di pensare a come possiamo davvero cambiare e modernizzare la politica e il nostro Paese grazie anche al taglio di 345 parlamentari”, con l’hashtag #votasì che campeggia nella grafica della sua foto dal titolo ‘Luigi Di Maio in Puglia’. Uno storytelling che contiene un certo livello di complessità e appare contorto agli uomini di Emiliano. Nella sua regione, così come in Toscana (mentre nelle Marche la destra ha un distacco più netto sul centrosinistra), la mancata alleanza tra dem e pentastellati, come detto, potrebbe essere decisiva per la vittoria della destra, il tutto dopo che lo stesso Di Maio aveva tentato un avvicinamento ferragostano su questo tema con Zingaretti, anche alla luce della spinta venuta dagli iscritti alla piattaforma Rousseau che hanno dato voto favorevole alla proposta di schierarsi a livello locale con altre coalizioni (però per le Amministrative).

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