Discarica Martucci, deludente l’incontro con l’assessora Maraschio

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” dalla quale emerge tutta la delusione per l’incontro avuto con l’assessore regionale Maraschio.

Ancora non ci si intende e siamo al classico dialogo fra sordi: COS’ALTRO C’È DA CAPIRE SU MARTUCCI?
Lo temevamo e lo abbiamo anche scritto nel comunicato di ieri e così purtroppo è andata. Al di là della disponibilità al confronto e della correttezza e cortesia nei toni e nei modi, la sostanza non è mutata. Nell’incontro tenuto in mattinata tra Associazioni ambientaliste e l’assessora regionale alla tutela
ambientale, Maraschio, le posizioni non sono cambiate.
NON AVENDO ALTERNATIVE DISPONIBILI SI INSISTE CON MARTUCCI. Nonostante tutte le nostre segnalazioni sul tema, che avevamo prospettato nel precedente appuntamento e ribadito ancora oggi, e dopo la pausa richiesta dalla stessa assesssora Maraschio per approfondimenti sul caso, siamo al punto di partenza. No, non è che non ci si intende, ma sono le cosiddette “contingenze” (termine più volte usato durante l’incontro) che hanno condotto la Regione ad assumere una posizione da “scordiamoci il passato” e proporre una “riapertura a termine”: fino al 2026, anno di scadenza del contratto d’appalto con l’azienda che conduce l’impianto complesso, la Progetto Gestione Bacino Ba 5. Potremmo anche comprendere la “ragion di Stato” che sottende tale atteggiamento, ma non potremo mai accettare che la quarantennale e martoriata Martucci ospiti ancora rifiuti. L’avevamo detto: proporre, come un gioco a rimpiattino, l’individuazione di un nuovo sito di discarica nella Città Metropolitana più che una boutade era un diversivo, conoscendo in anticipo l’esito negativo, consumatosi infatti ieri nell’incontro provinciale dell’ANCI Puglia. Ed ora, senza altre soluzioni, si parla di CONTINGENZA. E no, non ci stiamo. In tempi non sospetti, dapprima nella tarda primavera del 2018 alle conferenze programmatiche sul nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, e poi più di un anno fa, con espressa sollecitazione inviata alla Regione, organi istituzionali, alla Città Metroplitana e ai sindaci del comprensorio Martucci, ABBIAMO INVITATO I NOSTRI INTERLOCUTORI A TROVARE SOLUZIONI PER TEMPO, onde non accampare in seguito scuse inaccettabili.
Facili profeti? No, piuttosto conoscenza delle dinamiche degli Enti coinvolti. E pensare che IL TAVOLO TECNICO (organismo voluto dal Consiglio regionale con apposito o.d.g. avente forza di legge perché accluso al PRGRU votato l’ormai remoto 13.10.2013) HA DECRETATO LO STATO DI INQUINAMENTO DIFFUSO DELL’AREA VASTA E LA NECESSITÀ DI STRALCIARE DEFINITIVAMENTE MARTUCCI DAL PRGRU E METTERE IN SICUREZZA L’INTERA ZONA. Ancora oggi, purtroppo, tale deliberato è
lettera morta. Gli organi regionali DEVONO PORTARE IN DISCUSSIONE TALE DELIBERATO, a cominciare dalla V Commissione Consiliare. Per questo SIAMO INDIGNATI! NO, per nessuna ragione si deve riaprire
alcuna attività in contrada Martucci. TUTTI SAPPIAMO, per la montagna di documenti probatori in proposito e che, per l’ennesima volta, abbiamo ribadito alla titolare regionale del delicato settore di tutela ambientale, al neo Direttore del Dipartimento. Paolo Garofali, TUTTO CIÒ IMPONE LA CESSAZIONE DI OGNI ATTIVITÀ E LA SANIFICAZIONE DELLA ZONA.

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