“Medici no vax ancora al lavoro” anche nel barese

Medici no vax ancora al lavoro. Il presidente dell’Ordine pugliese dei medici, Filippo Anelli lancia l’sos. La stima dell’Ordine dei medici è che oltre 200 camici bianchi pugliesi non sarebbero ancora vaccinati, malgrado l’obbligo per gli operatori sanitari sia fissato nel decreto legge 44/2021. «Qui non stiamo facendo filosofia – ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno – ma si tratta di applicare una legge molto chiara che prevede un preciso requisito per potere svolgere la professione, in mancanza del quale non si può esercitare». In Puglia, secondo i dati dell’Ordine dei medici, sarebbero 230, più o meno l’ uno per cento del totale dei 23 mila medici che esercitano in tutta la regione, tutti no vax a rischio sospensione dall’Ordine professionale. Sospensioni attese nelle prossime ore: “La legge dice che le Asl devono farsi consegnare dai medici i certificati di vaccinazione – continua Anelli nelle sue dichiarazioni al Corriere – o le attestazioni che giustificano un’eventuale esenzione dall’obbligo. Questo deve accadere entro tre giorni dalla richiesta». La Asl deve procedere anche nei confronti del medici di medicina generale? «Si – risponde il presidente – deve fare l’istruttoria e poi comunicare all’Ordine. Tutto questo e stato chiarito anche in commissione al Senato». Si può parlare di un’omissione da parte delle Asl? «Assolutamente si”. Vi risulta che i medici non vaccinati continuano ad esercitare la professione, assistendo pazienti inconsapevoli? «Assolutamente sì. Ma ai medici aggiungerei anche ostetriche, psicologi, infermieri, fisici, fisici, terapisti della riabilitazione, tecnici di radiologia. Ci sono 31 professioni sanitarie». Se è vero che questi professionisti lavorano pur non vaccinati, non le sembra un fatto grave? «Certo, la legge nota, a tutela della salute dei cittadini, che la vaccinazione è un requisito per poter esercitare così come lo è la laurea». Ad oggi si ha notizia che sia stata la sola Asl di Brindisi, tra tutte quelle pugliesi, ad avere adottato provvedimenti di sospensione a seguito di istruttoria, può confermare? «Si, solo la Asl di Brindisi ha trasmesso qualche elenco, le altre non lo hanno fatto, malgrado il lavoro non sia poi così complicato», conclude Anelli nella sua intervista che, senza dubbio, genera apprensione tra i cittadini utenti del barese e di tutta la Puglia

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