A Gioia del Colle l’evento “Le nuove povertà”

Gioia del Colle: Movimento Pro.Di.Gio., Città Di Tutti La Bottega, Movimento 5 Stelle, in una nota affermano «“Le nuove povertà”, questo è il complesso e, a nostro avviso, prioritario tema che abbiamo voluto trattare nell’incontro pubblico che si è tenuto giovedì 24 novembre 2022, presso il Chiostro Comunale.

Dopo un’introduzione affidata ai rappresentanti dei nostri gruppi (Milena Pavone, Daniela De Mattia e Giuseppe Dimartino), da cui è chiaramente emersa la necessità di interfacciarsi con la città su questo e altri temi, affinché l’impegno di comprenderli possa diventare azione di controllo prima, e di proposta dopo, abbiamo dato spazio agli interventi delle parti: politica con l’intervento dell’Assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone; sociale con il Segretario Regionale CGIL Puglia, Pino Gesmundo; tecnica con la Dirigente dei Servizi Sociali di Gioia del Colle, dott.ssa Irene Turturo.

L’assessora Barone ha parlato dei provvedimenti che la Regione Puglia mette in campo, senza sosta, per far fronte alle esigenze di quelle fasce di popolazione che vivono ai margini: dal sostegno alle cure mediche all’emergenza abitativa. Non è stato però possibile interloquire con lei al momento delle conclusioni, in quanto ha dovuto allontanarsi subito dopo il suo intervento.

Molto appassionato l’intervento di Pino Gesmundo che operando sul campo a fianco dei lavoratori, ha rimarcato quanto le nuove povertà possano sfuggire ai metodi di intercettazione classici. In effetti sono sempre più spesso poveri, nuovi o vecchi poco importa, anche i lavoratori con reddito fisso e ancor più i lavoratori precari che, giovani o over, fanno sempre più fatica a ricollocarsi.

La dott.ssa Turturo ha cercato di calare tutte le riflessioni precedenti nel panorama locale, evidenziando il momento favorevole per la grande disponibilità di fondi (regionali, statali ed europei) dedicati al Welfare e l’enorme lavoro degli uffici per renderli efficaci. È emersa chiaramente la necessità di vigilare su questi fondi e la responsabile si è detta disponibile ad organizzare una occasione pubblica riguardante il bilancio di tutti gli interventi programmati.

Non sono mancati gli interventi del pubblico, con alcune testimonianze cariche di passione e emotività, che evidenziano lo scontento e la necessità di tornare ad un incontro genuino tra politica e cittadini.

Siamo soddisfatti dell’opportunità di affrontare l’argomento “nuove povertà” da diversi punti di vista e dell’occasione avuta per cogliere suggerimenti e indicazioni per aiutare a far emergere, e combattere, il disagio di essere “poveri” oggi nella nostra comunità cittadina.

Per queste ragioni riteniamo di poter dire che la povertà oggi possiamo affrontarla facendo fronte comune e intervenendo sulle cause.

– C’è un’emergenza economica da fronteggiare, spesso conseguenza della mancanza del lavoro e questa va monitorata, quantificata e vanno individuati gli interventi da realizzare.
– C’è un’emergenza educativa che richiama le attenzioni di tutte le agenzie deputate, non solo della scuola.
– C’è un’emergenza abitativa, e abbiamo ascoltato che su questo fronte si sta cercando di intervenire, ma non basta se pensiamo che chi ne paga le conseguenze peggiori sono i nostri fratelli migranti.
– C’è un’emergenza socio sanitaria e legata a fenomeni come la dipendenza che richiede interventi sempre più mirati e specifici.

Ci preme ribadire, come sottolineato dal segretario CGIL Gesmundo e ribadito dalla dott.ssa Turturo, che le povertà vanno anzitutto prevenute facendo in modo che il “servizio sociale” non sia una panacea dell’emergenza ma un sostegno preventivo che veda protagonista tutta la comunità cittadina.

A questo proposito diamo atto alle affermazioni della responsabile dei servizi sociali comunali della “mancanza di comunità” ma affermiamo contestualmente che la comunità deve essere messa in condizione di partecipare attivamente; gli strumenti ci sono, lo statuto comunale nella sua attuale formulazione ne presenta diversi, pochi dei quali attuati dal governo cittadino, altri strumenti sono previsti dalla normativa vigente sulla gestione dei servizi e non vengono posti in essere (vedi la “relazione sociale” sulle annualità del Piano di Zona che negli ultimi due anni è stata assente).

La popolazione va incoraggiata alla partecipazione, non basta condannarla.

L’incontro ha inaugurato il nostro percorso comune teso ad affrontare in maniera sistematica tematiche di spessore sociale e politico locale, e ad avvicinare i “Cittadini” alla Politica e a chi, come i componenti dei nostri tre movimenti, si impegna quotidianamente per analizzare le criticità del territorio e portarle all’attenzione degli organi preposti».

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