Ventola e Pellé: i due pugliesi in Premier League
La Premier League, soprattutto negli ultimi anni considerata uno dei campionati più affascinanti e seguiti al mondo, ha visto scendere in campo numerosi calciatori italiani nel susseguirsi delle varie stagioni. Alcuni hanno lasciato un segno profondo, diventando beniamini dei tifosi e protagonisti delle cronache sportive, altri hanno vissuto esperienze più brevi ma non per questo prive di significato. Il campionato inglese ha rappresentato per molti azzurri un banco di prova, un modo per confrontarsi con un calcio fisico e veloce, diverso da quello più tattico della Serie A, e al tempo stesso un’occasione per esportare qualità tecniche e tattiche tipicamente italiane. Tra i tanti nomi che si sono succeduti negli ultimi decenni emerge un dato curioso: soltanto due calciatori pugliesi, fino a questo momento almeno, hanno avuto l’opportunità di giocare in Inghilterra. Due attaccanti, due percorsi differenti e due storie che testimoniano come anche dal Sud Italia sia arrivato un contributo a una competizione così prestigiosa. Si tratta di Nicola Ventola e Graziano Pellé, tra i protagonisti di questo legame particolare tra la Puglia e la Premier League.
Nicola Ventola al Crystal Palace
Nicola Ventola, nato a Bari nel 1978, arrivò in Premier League nel 1999, quando l’Inter decise di mandarlo in prestito al Crystal Palace. All’epoca era considerato una delle promesse più interessanti del calcio italiano, un attaccante mobile e dotato tecnicamente, che aveva già mostrato qualità con la maglia dei nerazzurri. L’approdo in Inghilterra fu accolto con curiosità, perché si trattava di un trasferimento insolito per un giovane italiano ancora in fase di crescita.
Il Crystal Palace era una squadra che navigava in acque complicate, ben lontana dalle zone nobili della classifica: non si trattava certamente di una formazione che lottava per il titolo, non era considerata da pronostici e quote della Premier League come una pretendente al titolo di campione. Ventola riuscì a segnare alcuni gol e a guadagnarsi l’apprezzamento dei tifosi, ma la sua esperienza fu condizionata da diversi infortuni che ne limitarono l’impiego e di conseguenza ne frenarono la continuità. Dopo quella parentesi tornò in Italia per proseguire una carriera fatta di buoni momenti, ma che non raggiunse mai le vette che ci si poteva aspettare all’inizio.
Graziano Pellé al Southampton
Di tutt’altro segno fu invece l’avventura di Graziano Pellé, nato a San Cesario di Lecce nel 1985, che approdò al Southampton nel 2014. Sbarcò in Premier dopo due stagioni straordinarie al Feyenoord, dove aveva segnato a raffica diventando uno degli attaccanti più prolifici del campionato olandese, Pellé si presentò in Inghilterra con l’etichetta di centravanti maturo e pronto a imporsi in un torneo di livello assoluto.
Al Southampton trovò subito spazio e continuità, grazie a un allenatore come Ronald Koeman che lo aveva già allenato nei Paesi Bassi e che conosceva bene le sue caratteristiche. L’impatto fu immediato: gol importanti – e talvolta spettacolari, anche in acrobazia, come quello del 2-1 contro il QPR in rovesciata – prestazioni convincenti, presenza fisica e un carisma che lo resero rapidamente un idolo dei tifosi dei Saints. In quegli anni il club inglese riuscì a stabilizzarsi nelle zone medio-alte della classifica, arrivando persino a competere per un posto nelle coppe europee, e Pellé fu uno degli interpreti principali di quella crescita.
Il suo rendimento costante gli valse anche la convocazione in Nazionale e la partecipazione all’Europeo del 2016, dove divenne protagonista con la maglia azzurra. L’esperienza in Premier rappresentò per lui il punto più alto della carriera, un periodo in cui riuscì a esprimere al meglio le sue doti di attaccante completo: abilità nel gioco aereo, fiuto del gol e spirito di sacrificio al servizio della squadra.