Mola di Bari: bimbo picchiato a scuola la testimonianza di una compagna di classe e il commento del sociologo Marziale

Ha raccontato ai suoi genitori di aver subito ripetute aggressioni da parte di alcuni compagni di classe per quasi un mese, dall’inizio di ottobre fino all’episodio del 22 che lo ha fatto finire in ospedale e alla fine ha cambiato scuola. Sulle vicenda del bambino di sette anni picchiato a scuola indagano i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari. Agli atti ci sono per il momento i referti medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari e la denuncia della famiglia. I genitori riferiscono le aggressioni precedenti a quella del 22 ottobre raccontate dal figlio ma, soprattutto, ricordano quel giorno. Uscito da scuola il bambino ha raccontato di essere stato picchiato in palestra fino a perdere i sensi. Una compagna di classe, il giorno dopo, ha confermato al padre che <<eravamo spaventati perché era a terra addormentato e non si svegliava più>>. A casa lamentava mal di testa e nella notte si svegliava urlando e spalancando gli occhi spaventato. accompagnato la mattina seguente prima all’ospedale di mola di bari e poi al pronto soccorso del pediatrico barese, i medici hanno diagnosticato traumi multipli su varie parti del corpo, ritenute compatibili con le aggressioni riferite dal bambino. <<Si potrebbero fare mille e più dissertazioni sulla violenza in età infantile e adolescenziale, ma l’unico vero quesito da dipanare riguarda dove fossero gli insegnanti, visto e considerato che il tutto è accaduto durante l’ora di lezione. Se questa è scuola…>>. Lo afferma il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, commentando in una nota il pestaggio dello scolaro di sette anni a Mola di Bari