Elezioni regionali, candidati monopolitani con un pugno di mosche in mano?

Chiusi i seggi elettorali, vittoria annunciata di Michele Emiliano e nessun consigliere regionale per i candidati monopolitani: questo in sintesi il resoconto delle regionali pugliesi per la città di Monopoli. <<Buongiorno a tutti…il risultato dopo 48 ore…2083 voti…settimo di lista – questo il commento di Giovanni Copertino sul proprio profilo fb – scattato un seggio al candidato Damascelli con 3835 voti… Inevitabile dopo che a tre giorni dalle elezioni…sono stato dato in pasto alla stampa di tutta Italia…e considerato Impresentabile….Anzi credo che il risultato, alla fine, sia stato straordinario>>. Copertino, quindi, che non è riuscito ad accedere al governo regionale, dimostrando di avere uno zoccolo duro di elettorato ancora considerevole, ma visibilmente assottigliatosi in questi anni, dovrà accontentarsi dell’assessorato al comune di Monopoli, magari cercando di dar un vigore alla sua attività fino ad oggi apparsa alquanto eterea. <<Abbiamo ottenuto un ottimo risultato con circa 3000 preferenze – commenta Marilù Napoletanoabbiamo condotto la campagna elettorale con entusiasmo e determinazione. Vi ringrazio del sostegno e dell’affetto, ci sono molte considerazioni da fare sulle prospettive future e le faremo insieme mercoledì alle ore 18.30 presso il comitato>>. Marilù Napoletano si è confermata la più suffragata dei candidati monopolitani e resta l’unica speranza per la città di Monopoli di avere una rappresentanza in Regione, sempre ammesso che Emiliano confermi la sua volontà di puntare sulle donne che lui stesso ha voluto come capolista. Un risultato importante quello della Napoletano, nonostante le indubbie conseguenze che la politica renziana ha avuto sul Partito Democratico in queste elezioni. <<Non so ancora quanti voti ho preso , molto pochi penso – ha commentato Di Stefanoma mi sono divertito e spero che non tutto vada perso>>. Sia a sinistra che a destra, comunque, le elezioni regionali devono rappresentare un momento di riflessione sullo stato di salute dei propri partiti e delle coalizioni perché, fuori di dubbio, a vincere le elezioni non sono state le coalizioni, inesistenti, ma il candidato più forte. A tutti l’augurio di un buon governo.