Approvato un ordine del giorno sulla crisi occupazionale e i licenziamenti dell’azienda monopolitana Eco Leather

Il Consiglio Comunale di Monopoli ieri sera, dopo circa tre ore di dibattimento, ha approvato un ordine del giorno sulla crisi occupazionale e i licenziamenti dell’azienda monopolitana Eco Leather. Il Comune chiede all’azienda di chiarire “il piano industriale e le prospettive di mantenimento dei livelli occupazionali” e “le ragioni per le quali 35 unità lavorative siano state licenziate senza essere state informate sull’accordo bonario per l’uscita dal ciclo produttivo”. Inoltre, si chiede all’azienda di chiarire “se sono stati correttamente applicati i criteri di valutazione comparativa selettiva per l’individuazione dei dipendenti da licenziare” e di chiarire “quali interventi sono stati posti in essere per garantire il rispetto dell’ambiente e la qualità dell’aria”. Insomma, quattro richieste legittime dell’amministrazione che andavano fatte almeno 3 anni all’azienda, in considerazione del fatto che le vicende dell’Eco Leather sono note da anni. Le varie fazioni politiche hanno più volte alternativamente sposato la causa dei dipendenti ma senza essere evidentemente determinanti. Ora, il consiglio comunale monotematico, troppo tardi rispetto alla richiesta, non ha portato alcuna conclusione valida, ma anzi ha solo ottenuto l’invio dell’ordine del giorno approvato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero del Lavoro, alla Presidenza della Regione Puglia e alla società Eco Leather, farlo pubblicare sul sito del Comune di Monopoli ed a inviarlo ai Comuni del Comprensorio ed alle testate giornalistiche territoriali per promuovere la diffusione della conoscenza della vicenda stessa e a tenere informato il Consiglio Comunale sulle eventuali novità. Sembra una vittoria di Pirro. Intanto, i 35 dipendenti non lavorano e le aziende non riescono a sopravvivere a Monopoli nonostante le amministrazioni abbiano da sempre favorito in tutti i modi l’apertura e le assunzioni. La politica deve assumersi le proprie responsabilità, insieme agli imprenditori.