Monopoli, “miracoli” di… Natale

A segnalare la singolare situazione è la consigliera del M5S Sonia Giulia Cazzorla sul suo profilo fb:  “martedì 12 novembre durante la commissione bilancio, e mercoledì 13 durante il Consiglio Comunale, alle legittime richieste dell’opposizione di conoscere qualche particolare del ricco progetto natalizio monopolitano, la maggioranza cadeva dalle nuvole e l’Assessore Iaia lo stesso 13 novembre dichiarava ad un giornale locale che “i programmi si fanno in base alle risorse” e che se le risorse lieviteranno e ci saranno a disposizione 75.000 euro, il Natale a Monopoli, sarà decisamente più ricco. Ieri mattina 14 novembre, magicamente mi appare una brochure riccamente dettagliata del meraviglioso “NATALE A MONOPOLI” composto di ben 23 pagine“. “Ma questa Amministrazione – si chiede la Cazzorla – pensa di poter prendere in giro impunemente il prossimo oppure nella notte tra il 13 e il 14 novembre l’Assessore ha ricevuto in dono un programma bello e confezionato, che, ci scommetto, ha un costo di almeno 75.000,00 euro?”. Alle legittime  osservazioni della Cazzorla ci permettiamo con molta umiltà di aggiungere che da una prima lettura ci sembra manchi quello che di originale aveva il nostro Natale monopolitano, ovvero il presepe, una delle usanze spontanee più belle del nostro centro storico per esempio. Per fortuna ci penseranno le confraternite e qualche privato, come al solito, a portare avanti la tradizione, ma un’amministrazione attenta e, soprattutto un assessorato al turismo capace di valorizzare le tipicità locali, dovrebbe essere in grado di inserire all’interno della programmazione, anche le piccole realtà locali. E poi, più in generale, l’attenzione ai poveri e ai bisognosi dov’è in questo Natale monopolitano? Una volta anche l’assessorato alla solidarietà era parte integrante del Natale monopolitano, con iniziative rivolte ai bisognosi. E la cultura? E’ vero che si sta per concludere il Propsero fest, ma la cultura dovrebbe davvero essere un elemento costante in tutti gli eventi. E poi 75.000 euro, o 100.000 come qualcuno sta ventilando, non sono un po’ troppi in un contesto sociale dove le situazioni di disagio economico-sociale sono più diffuse di quanto si possa pensare? Luci, luci che nascondono sempre di più le ombre di una società sempre più attenta alle apparenze e poco alla sostanza. Forse ce ne dobbiamo fare una ragione, forse è il segno dei tempi, chissà e i miracoli non sono più quelli di una volta.

Cosimo Lamanna

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