Monopoli, “Adesso basta …” lo sfogo di Fabrizio Rivoli

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata alla nostra redazione da Fabrizio Rivoli, amministratore e socio dell’Azienda PIPERLAST srl, ubicata a Monopoli.

“Il sottoscritto, Fabrizio Rivoli, nella sua qualità di amministratore e socio della PIPEPLAST srl, corrente in
Monopoli alla via Baione, Z.I., e non fallita come artatamente ed inesattamente descritto dall’autore di un
post pubblicato su Facebook e richiamato in un gruppo pubblico, sente il dovere di esporre – con lo stesso mezzo con cui alcune notizie contenute nell’articolo di riferimento sono state divulgate – quanto segue. Premettendo che le vicende che riguardano la società PIPEPLAST, a vario titolo sottoposte al vaglio della magistratura, sono ancora pendenti e molto complesse, e che, aldilà del “noto” (sequestro preventivo del 6/4/ u.s.) ampiamente divulgato con il precipuo e non affatto celato intento di “sbattere il mostro in prima pagina”, gli unici Organi istituzionali preposti a ricostruire e, quindi, stabilire quali e quante siano le responsabilità a carico della ridetta società e, soprattutto, se vi siano effettivamente (!!), risulta doveroso effettuare alcune precisazioni:
Non si comprende quale sia “UN ALTRO RISULTATO CONSEGUITO CONTRO L’INQUINAMENTO A
MONOPOLI”….(post fb 06/05) se non l’intento di riportare alla memoria dei lettori, con spirito
denigratorio e sottintendendo già una CONDANNA, l’episodio del sequestro preventivo del 6 aprile
u.s., ancora sub iudice per il riesame, dopo che la Magistratura avrà a disposizione tutto il carteggio
necessario. Lo smaltimento effettuato dal Colucci ha storia e modalità differenti da quelle narrate nel post divulgato su facebook, che a ben guardare, promuove e fa ergere lo stesso Colucci a paladino del
rispetto e tutela dell’ambiente!
PIPEPLAST, e si dimostrerà nelle sedi opportune, non su facebook, impronta la propria attività produttiva e commerciale al rispetto delle leggi vigenti in materia. Nessuno si è accorto che i miasmi continuano, persistenti??? ….anche questo sarà valutato nelle opportune sedi giudiziarie. Non si comprende, però, come possa, l’autore dello scritto, essere a conoscenza “dello smaltimento al costo di 300.000 euro per inadempimento della PIPEPLAST srl”, laddove la stessa Pipeplast, formalmente e in più occasioni, tutte dimostrabili per iscritto, abbia tentato di smaltire parte di quel materiale (poichè altra parte era perfettamente utilizzabile) ottenendo solo un inimmaginabile contrasto da parte della attuale proprietà Irplast, acquisita in sede di concordato fallimentare. Se solo si fosse rispettato il sacrosanto principio del contraddittorio (anche prima di divulgare notizie su facebook) si sarebbero evidenziate, anche solo per curiosità, PERCHE’ LE SEDI COMPETENTI SONO ALTRE, la tendenziosità e parzialità delle notizie diffuse. Tutto ciò che sostanzierà ipotesi di reato, negli scritti e divulgazioni random che invadono i social, sarà oggetto di querela da parte del sottoscritto, che si sommerà ad altre querele sporte nei confronti proprio di quei soggetti che si tende a tutelare e santificare (o scagionare dinanzi alla opinione pubblica? Excusatio non petita …accusatio manifesta) senza corretta cognizione dei fatti di cui si discute.
Quasi si provasse piacere a mettere in ginocchio una azienda letteralmente presa di mira dai propri
vicini. Si ripete, non è facebook la sede deputata per “sparlare” di annose e varie vicende giudiziarie PENDENTI, risalenti nel tempo, ed ancora non risolte con dictum definitivo del giudice. Ma si rammenta, altresì, che questo nulla ha a che vedere con la battaglia dei cittadini monopolitani per RESPIRARE A MONOPOLI!!!! Il sottoscritto, quindi, urla, con rispetto, ai frequentatori dei social ed ai concittadini, che egli stesso, con la propria famiglia, a MONOPOLI VIVE, E RESPIRA, nel solco di una tradizione familiare
che per decenni ha portato lavoro e benessere a centinaia di persone. Le inesattezze/cattiverie/malevoli auspici sul fallimento della PIPEPLAST (lo afferma l’autore del post in risposta ad un cittadino…) saranno oggetto di denuncia, così come tutti i contenuti diffamatori sostanzianti l’evidente intento di individuare anzitempo, prima che i giudici si esprimano, “il colpevole”. Il sottoscritto, infine, non augura a nessuno di subire l’onta che in questi mesi o, meglio ancora, in questo ultimo anno, la Pipeplast e coloro che ci lavorano vanno subendo, con implicazioni familiari molto gravi. Ma il tempo è galantuomo. Tanto era necessario precisare, con la serenità di chi sta attendendo il regolare corso della giustizia”.

Fabrizio Rivoli

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