Coronavirus, i poveri a Polignano acquistano aragoste?

La notizia, riportata sul settimanale Fax di Polignano, è clamorosa. Se la rivelazione del commerciante di Polignano, registrata dai giornalisti del settimanale, dovesse trovare conferma, ci sarebbe davvero da indagare sull’uso dei buoni pasto. Com’è noto, il Comune ha ricevuto dal governo 140mila euro da destinare ai buoni pasto per le famiglie in difficoltà. Le procedure seguite dall’ente sono state simili a quelle seguite da altri Comuni. Il primo intoppo – come emerge dall’articolo del settimanale – avrebbe riguardato i rimborsi ai 24 esercizi commerciali, pratica che, tuttavia, come assicurano da Palazzo di Città, è in corso di svolgimento. Tra i commercianti convenzionati, uno che attende il rimborso ha rivelato di consumatori che avrebbero inserito nlla lista della spesa costose “aragoste e fagioli a 10 euro al chilo”. “Siamo certi che queste persone sono bisognose?”, si chiede il commerciante. Che aggiunge: “Se sei in difficoltà acquisti il necessario per sfamare la tua famiglia e cerchi di far durare il più possibile i buoni spesa”. Questa, tuttavia, è una delle tante segnalazioni che giungono ai giornali e ai siti. Sulle nostre pagine avevamo segnalato, da Conversano, l’utilizzo di buoni spesa da parte di persone note per essere benestanti. Siamo certi che i controlli,attivati dalla Guardia di Finanza, porteranno alla luce queste situazioni antipatiche. E’ intollerabile assistere a gente che, pur non avendone bisogno, potrebbe aver escogitato qualcosa per entrare in possesso dei buoni spesa. Come più volte annunciato dalle autorità, questi “falsi poveri” potranno essere perseguiti dall’autorità giudiziaria.

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