On. Pagano (PD), chiarisce aspetti del Piano Casa

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato trasmetto dal Partito Democratico di Monopoli, a firma di Ubaldo Pagano (Onorevole della Repubblica) e Pierpaolo Treglia (Presidente Assemblea Provinciale Pd)
“Occorre nuovamente chiarire – si legge – gli aspetti normativi introdotti con il Decreto Legge Semplificazioni di modifica al Testo Unico dell’Edilizia, prodotti anche per il vulnus normativo introdotto dalla Sentenza della Corte Costituzionale sul Piano Casa della Regione Puglia.
Anzitutto una premessa : la Corte Costituzionale non ha mai dichiarato incostituzionale la Legge sul Piano Casa!
La sentenza riguardava infatti un singolo comma della Legge Regionale, introdotto nel 2018, che impediva di realizzare gli interventi di demolizione e ricostruzione su suoli non pertinenziali al fabbricato oggetto di intervento. In parole povere una norma che LIMITAVA l’applicazione degli interventi di demolizione e ricostruzione, senza aggiungere nulla a quanto la Legge già prevedeva.
Questo il merito della Sentenza che non tocca nessun altro articolo del Piano Casa.
Nelle motivazioni della Sentenza la Corte Costituzionale ha però introdotto una interpretazione molto stringente su tutti gli interventi di demolizione e ricostruzione (non solo quelli realizzati con Piano Casa), sulla base di una recente modifica introdotta al Testo Unico dell’Edilizia dal Governo Conte I, all’interno del Decreto “Sblocca Cantieri” (Sic!).
Questa norma prevedeva la obbligatorietà per tutti gli interventi di demolizione e ricostruzione, di dover ricostruire l’immobile con la stessa identica sagoma planovolumetrica (forma) preesistente. Peccato che tale norma fosse inserita in un articolato che era destinato ai soli casi di deroga alle distanze minime dai fabbricati previsti dal D.M. 1444/68. In soldoni la Corte Costituzionale ha interpretato le intenzioni del legislatore in maniera estensiva. Da qui la necessità di intervenire con una modifica legislativa che ripristinasse la coerenza normativa, permettendo ai proprietari di immobili di poter demolire e ricostruire i propri fabbricati anche con una diversa “forma”, ma sempre nel rispetto dei parametri edilizi previsti dai Piani Regolatori Comunali.
Quindi nessuna deroga alle destinazioni edilizie.
Quindi nessuna nuova deroga introdotta ai Piani Regolatori.
Quindi nessun condono mascherato.
Questa la verità.
Ribadiamo con grande convinzione la nostra vocazione di forza politica a tutela del territorio e della sostenibilità ambientale.
Ecco perché rimaniamo sorpresi dagli attacchi gratuiti ricevuto da alcuni ambientalisti che hanno peró studiato poco il tenore di tutta la vicenda. Perché non si rendono conto che il miglior modo per evitare di consumare e impermeabilizzare nuovo suolo è proprio quello della riqualificazione edilizia tramite la demolizione e ricostruzione dell’esistente.
Certo però che la ricostruzione deve avvenire non “replicando” le costruzioni esistenti, ma elevando la qualità edilizia di ciò che viene demolito, secondo le vigenti norme in ambito di sicurezza sismica e di efficientamento energetico. Per facilitare questo percorso virtuoso la Legge Regionale riconosce delle premialità volumetriche, senza le quali i privati non avrebbero interesse ad effettuare tali interventi. Preme ricordare che proprio durante questa legislatura regionale si è stabilito che gli interventi in Piano Casa non possono derogare alla Pianificazione Urbanistica (e quindi alle destinazioni di piano) ma solo ad alcuni indici e parametri, facendo salve come destinazioni d’uso, quelle legittime preesistenti e quelle previste proprio dai Piani Urbanistici Comunali, fatta salva la sola destinazione d’uso residenziale. Infine la Legge Regionale del Piano Casa non è applicabile nei Centri Storici, nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico, sugli immobili vincolati, nelle aree agricole, sulle aree in cui non insistono già immobili legittimi e preesistenti e, per concludere, su tutte le altre aree che i Comuni possono decidere di escludere con Delibera di Consiglio Comunale.
Speriamo così di aver definitivamente chiarito da che parte è il Partito Democratico e i suoi rappresentanti istituzionali: dalla parte della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale!”

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