Monopoli, analisi del consigliere Papio sul centro storico

Il consigliere comunale di Monopoli Angelo Papio di Mani Sporche compie un’analisi attenta della situazione del centro storico dopo le misure anti covid prese dall’amministrazione comunale.
“La possibilità offerta dall’Amministrazione comunale agli operatori economici di raddoppiare gratuitamente l’occupazione di suolo pubblico delle loro attività, invece di favorire il distanziamento sociale ha di fatto permesso di raddoppiare i posti a sedere con enormi ulteriori disagi per i residenti (molti, troppi stanno abbandonando le loro case), per gli stessi turisti e per tutti i frequentatori abituali delle vie del nostro borgo medievale.
Risultato?
🔴 Piazze tappezzate di tavoli e attraversabili a stento, senza più posti liberi a sedere (vedi piazza Garibaldi o largo Castello);
🔴 Strade occupate dai tavolini dei locali fino a impedire qualsiasi distanziamento tra le persone che le percorrono a piedi (vedi via Garibaldi o via Porto o il lungomare S.Maria);
🔴 Tavoli di bar e ristoranti piazzati davanti agli ingressi delle case senza alcun rispetto umano per chi vi abita né alcun controllo da parte degli organi preposti (vedi via Garibaldi o via Cavaliere o via Porto).
Tre domande al sindaco Angelo Annese:
❓ Quali iniziative pensa di prendere per alleviare il disagio procurato ai residenti del centro storico con la sua ordinanza?
❓ Quando pensa di controllare che la stessa ordinanza sia rispettata, dal momento che scadeva il 30 settembre e ancora ieri e avantieri -sabato 3 e domenica 4 ottobre- tavoli e sedie continuavano a ostruire ingressi di case e a occupare spazi ormai indebiti?
❓ Possiamo contare sul fatto che almeno quest’anno -signor Sindaco- impedirà agli operatori economici di chiudere i battenti non appena diminuisce il flusso turistico, dimostrando di voler fare solo “bottino”, senza rispetto alcuno né del centro storico né della città intera? Non può farlo? Perché allora non trova il modo per premiare gli operatori che restano aperti tutto l’anno, affrontando i consueti aggravi di spesa che la bassa stagione comporta per ogni commerciante serio?”

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