Lapietra, il futuro dell’agricoltura passa da Monopoli

Le strade di una nuova agricoltura sostenibile e hi-tech passano da Monopoli dove standard elevati di qualità e produzione e il rispetto di una attenta politica ambientale si traducono in un nuovo modo di coltivare: quello idroponico. Nuovo si fa per dire: il metodo è largamente utilizzato da decine d’anni in Olanda ma a portarlo alle nostre latitudini una ventina di anni fa è stata l’azienda agricola F. lli Lapietra guidata da Vincenzo e Pasquale Lapietra.

La priorità del metodo è il rispetto della salute di ogni pianta, a partire dal monitoraggio della quantità d’acqua irrigata, fino al monitoraggio della crescita in altezza: da questo mix di ruralità pugliese e alta tecnologia globale nasce il know how della coltivazione fuori suolo di pomodori e cetrioli.

Evitare lo spreco di risorse, e il sopraggiungere di fitopatie che possano pregiudicare le coltivazioni, salvaguardando e prediligendo la qualità dei prodotti sono i tre punti essenziali della nostra mission – spiegano i titolari dell’azienda che adotta sistemi, computerizzati e automatizzati, con cui si tengono sotto controllo decine di parametri ambientali fuori e dentro l’ecosistema della serra -. La mole di dati elaborata quotidianamente permette di adattare il microclima della serra e l’ecosistema in essa presente per dare ai pomodori e ai cetrioli un habitat ottimale in cui crescere. Il dosaggio delle sostanze nutritive, la temperatura interna, il tasso d’umidità e l’anidride carbonica all’interno delle serre sono il frutto di un amalgama tra la componente tecnologica e le competenze agronomiche più moderne. Si tratta di un sistema integrato ad alta tecnologia, fortemente orientato alla sostenibilità ambientale nel quale la produzione è frutto di un equilibrio tra le varie componenti».

L’innovazione e l’uso di moderne tecniche di automazione applicate alle fasi di coltivazione e produzione sono quindi punti fondamentali del metodo idroponico. Il risultato sono pomodori e cetrioli hi-tech frutto di un sistema ecosostenibile che preserva le qualità del terreno: «La coltivazione avviene in ambienti dedicati e serre altamente tecnologiche, asettiche e protette da agenti esterni, alimentate da un impianto di cogenerazione a gas metano – prosegue Vincenzo -. Innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale diventano così gli ingredienti perfetti per creare un microclima ideale che consente di coltivare diverse tipologie di pomodori, tutti certificati a residuo zero e quindi privi di prodotti chimici».

Qualità, innovazione, sostenibilità ma anche gusto: la tecnica idroponica consente infatti di ottenere un prodotto salubre e dal sapore inconfondibile. E l’innovazione alla base del metodo consente di sperimentare la coltivazione di diverse tipologie di pomodori: datterini rossi, gialli, verdi, neri.

Fonte Ansa.it

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